Nella seduta di oggi l’aula di Palazzo Lascaris ha approvato la proposta di legge che permetterà ai cacciatori di accedere con mezzi a motore su strade comunali sulle quali ne è interdetto il transito per consentire il prelievo dei cinghiali abbattuti. Un provvedimento fortemente sostenuto dal gruppo consigliare della Lega, che già era intervenuto sulla legge regionale sulla caccia per allinearla al quadro normativo nazionale nell’ottica di contrastare in maniera ancora più incisiva il proliferare della fauna selvatica che tanti danni sta arrecando alla nostra agricoltura e alla sicurezza delle nostre strade.
 
“Una modifica di buonsenso – commenta il capogruppo della Lega Alberto Preioni – che fornirà nuovi strumenti per arginare quel flagello dei nostri territori che è il moltiplicarsi incontrollato degli ungulati. Un’emergenza che è sotto gli occhi di tutti, a iniziare dai nostri agricoltori, ma che continua a essere ignorata da certe forze politiche di opposizione ancora aggrappate a un animalismo talebano. Con questo provvedimento rispondiamo a delle precise richieste che provengono dai nostri territori, tanto sul fronte della tutela dell’agricoltura quanto su quello della sicurezza stradale. E come Lega auspichiamo che di più si possa fare anche contro il moltiplicarsi degli attacchi dei lupi contro gli allevamenti di montagna, con un piano di contenimento realmente efficace che contempli anche gli abbattimenti selettivi già adottati dalla Francia”.
 
“Arginare la sovrappopolazione degli ungulati facilitando il mondo venatorio è un primo passo verso il riconoscimento di una dignità all'attività – aggiunge il consigliere della Lega Claudio Leone -, finora bistrattata da un ambientalismo cieco e immotivato. Utilizzare di mezzi a motore su strade comunali e vicinali, non solo per i soggetti incaricati ad esercitare operazioni di controllo faunistico e al prelievo venatorio, ma anche ai cacciatori privati significa semplicemente facilitare il contenimento degli animali selvatici. Il numero degli ungulati nella nostra regione è troppo elevato, a questo si uniscono le carenze di organico delle guardie venatorie.  Agevolare il raggiungimento delle zone dove i cacciatori possono sopperire alle lacune del contenimento degli ungulati è ragionevole ed opportuno: vedremo presto i benefici dell’approvazione della proposta di legge appena votata, che porterà vantaggi al controllo faunistico e avrà un impatto positivo su numero ed entità dei danni”.
 
Critiche le minoranze, che commentano con toni molto forti questa modifica legislativa, a partire dal relatore di minoranza per il Partito Democratico per questa legge Diego Sarno che commenta “Paradossale parlare di ampliare le specie cacciabili e le autorizzazioni agli accessi veicolari in un momento in cui tutte le energie andrebbero concentrate per trovare delle contromisure al dramma Coronavirus. Durante il percorso di questa legge vi abbiamo detto che il problema della sovrappopolazione degli ungulati esiste, ma che si poteva affrontare con mezzi eco-compatibili, dissuasori acustici ad infrasuoni o delegando alle unioni di comuni le pratiche per le autorizzazioni dell’accesso veicolare in strade montane”. “Dispiace constatare” conclude il Consigliere Dem “come ancora una volta l’amministrazione Cirio abbia deciso di tutelare una categoria specifica di propri sostenitori, in questo caso il mondo legato alla caccia, ignorando gli sforzi di realtà come Legambiente che dichiaravano a gran voce che questa modifica produrrà un danno al resto dei cittadini e all’ambiente in sé. Prendiamo atto, per l’ennesima volta, che questa amministrazione è “Ambiente-free”: nella scala delle priorità non rientra mai la tutela ambientale, compressa da qualsiasi altro interesse. Il Piemonte e i Piemontesi ne prenderanno atto”.