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NICHELINO - Cani lasciati liberi dai loro padroni, cittadini spaventati ed esasperati: giro di vite del Comune, che decide di intensificare i controlli della polizia locale e le multe per chi non gestisce con attenzione i propri amici a 4 zampe. Succede a Nichelino, soprattutto nella zona di piazza Bengasi e del centro anziani. Un giovane, nei giorni scorsi, è stato anche morsicato per fortuna senza gravi conseguenze da un cane non tenuto al guinzaglio.

A dare notizia del problema, rilanciando la soluzione del daspo cinofilo, è l’assessore Fiodor Verzola: «La situazione è fuori controllo. Ogni giorno ricevo segnalazioni di persone che non possono più passeggiare liberamente, con o senza cane, perché devono avere paura di essere aggredite da cani lasciati liberi senza alcuna gestione. Questo non è un disagio, è una violenza. Io stesso vivo questa situazione con il mio cane anziano. Chi lascia il proprio cane libero nei parchi, sui marciapiedi, nelle aree pubbliche non sta solo violando una regola. Sta limitando la libertà di altri cittadini. Sta rendendo impossibile la vita a chi il proprio cane lo tiene al guinzaglio, a chi vorrebbe solo camminare tranquillo, a chi semplicemente si aspetta di poter vivere in sicurezza la propria città».

«E il punto è chiaro, questa situazione non si risolverà da sola. Non basterà qualche multa. Non è un problema che si può affrontare solo con i controlli, perché non possiamo pensare di militarizzare ogni angolo della città solo per garantire che le persone rispettino le più basilari norme di convivenza civile – aggiunge Fiodor Verzola - Se non si capisce che rispettare le regole serve a tutti, arriveremo inevitabilmente a misure drastiche. Esattamente come è successo in Inghilterra, dove l’esasperazione ha portato al divieto di alcune razze. Una scelta comprensibile per il contesto, ma non giustificabile eticamente. Eppure è accaduto. Ed è quello che accadrà anche qui, perché gli incidenti mortali aumentano e prima o poi lo Stato sarà costretto a intervenire in maniera netta e senza competenza, come spesso accade sulle questioni cinofile. Serve una presa di posizione forte partendo da misure precise. Percorsi di educazione cinofila, perché il problema non sono i cani, ma chi li gestisce. Misure sanzionatorie che abbiano un reale effetto deterrente, non semplici multe che chiunque può ignorare senza conseguenze. Un cambio di mentalità netto, perché chi si sente al di sopra delle regole oggi, è la causa delle scelte drastiche di domani. Sia chiaro: chi ama i cani li gestisce con responsabilità. Chi li lascia liberi senza controllo, senza alcun rispetto per gli altri, non sta amando il proprio cane. Sta solo imponendo la propria prepotenza sulla comunità. Noi faremo la nostra parte, ma il rispetto delle regole non può essere una scelta facoltativa. E quando sarà troppo tardi, quando arriveranno divieti e restrizioni, nessuno si azzardi a dire che non era prevedibile».