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BEINASCO – Sta lentamente tornando alla normalità la situazione metereologica sul nostro territorio, colpito, come gran parte del Piemonte, dal maltempo nelle ultime ore. Il grande osservato speciale nella zona di Torino Sud resta il torrente Sangone.

«La pioggia incessante di questi giorni sta interessando anche il nostro territorio, e so che molti di voi guardano con attenzione alla situazione del torrente Sangone. Nel pomeriggio di oggi Arpa Piemonte ha comunicato il nuovo bollettino, che ha confermato il livello arancione per la nostra zona, con un quadro meteo in leggero miglioramento – Daniel Cannati, sindaco di Beinasco - Stiamo monitorando da ieri con attenzione tutto il territorio, sul quale non ci sono particolari disagi. La Protezione Civile PIAR ODV Protezione Civile Beinasco è sul campo insieme alla Polizia Locale, e nella giornata di oggi è stato anche formalmente attivato il Centro Operativo Comunale per gestire e coordinare eventuali emergenze. La situazione, insomma, per ora è monitorata e sotto controllo, ma raccomando a tutti voi la massima attenzione negli spostamenti».

«Stiamo ricevendo allarmi e segnalazioni da molte aziende agricole in diverse zone del Piemonte, per gli ingenti danni che le loro coltivazioni stanno subendo a causa delle abbondanti precipitazioni e delle esondazioni dei corsi d’acqua che hanno devastato i campi appena seminati e compromesso le fasi vegetative nel momento più delicato della stagione. Ringraziamo la Protezione civile, la Regione Piemonte, i sindaci e i volontari che stanno facendo tutto il possibile per monitorare e affrontare l’emergenza. Purtroppo, l’agricoltura paga un prezzo altissimo per questi eventi calamitosi, che ormai sono diventati la regola e non più l’eccezione, richiedendo non solo aiuti economici, ma anche e soprattutto risposte strutturali di prevenzione non più procrastinabili». Così il presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini, sui gravi eventi metereologici in corso in queste ore in Piemonte. «Serve un’opera costante e organizzata di manutenzione straordinaria dell’ambiente – continua Carenini -, gli agricoltori sono pronti a fare la loro parte, vivendo e lavorando direttamente sul territorio. Il loro ruolo è fondamentale nella salvaguardia delle aree interne, dalla pulizia dei fiumi, al presidio della montagna. Senza un forte sostegno all’agricoltura, il territorio rischia l’abbandono e la deriva ambientale. Occorre che gli agricoltori vengano posti al centro di un piano nazionale di cura del territorio».