Il dramma si è consumato tra le mura di casa. Che cosa l'abbia scatenato, però, è ancora un mistero. Saranno i carabinieri della compagnia di Moncalieri a fare luce sulle motivazioni dell'omicidio-suicidio di questa mattina a Beinasco, in un alloggio di via Roma. Franco Necco, classe 1954, vigile urbano in pensione, ha chiamato il 112 riferendo di volersi suicidare. Poi ha chiuso la comunicazione, specificando prima di aver ucciso moglie e figlio. 
 
Nonostante i carabinieri siano arrivati in pochissimi minuti, l'uomo si era già tolto la vita subito dopo aver interrotto la comunicazione con il 112. Verosimilmente ha chiamato, secondo gli investigatori dell'Arma, per consentire di trovare i corpi. Nella stessa stanza, infatti, i carabinieri hanno ritrovato i cadaveri dell'uomo, della moglie e del figlio, uccisi da numerosi colpi di arma da fuoco.
 
Le vittime, oltre al padre, sono Simone Necco, 29 anni, e la madre, Bruna Demaria, 66 anni. L'assassino, secondo gli accertamenti, avrebbe usato due pistole. Ha premuto più volte il grilletto contro Bruna e Simone, che stavano dormendo. Poi ha chiamato il 112 e si è tolto la vita. La famiglia era molto conosciuta a Beinasco. Il padre era stato un agente della polizia municipale. La moglie, invece, aveva lavorato come dipendente del Comune fino alla fine di febbraio. Poi era andata in pensione. Simone nel 2019 si era candidato alle elezioni amministrative da attivista della Lega.