In alcune zone all'interno del termovalorizzatore del Gerbido, come le aree destinate dalla movimentazione delle scorie post combustione dei rifiuti, c'è un'alta concentrazione di sostanze nocive: come ammoniaca, idrocarburi e biossido di azoto. La parziale bonifica di queste aree (il fondo della griglia, i nastri e la vasca delle scorie) hanno creato un accumulo degli inquinanti prodotti dalla combustione dei rifiuti. Sono i punti salienti del rapporto Arpa in seguito al monitoraggio svolto tra i mesi di marzo e aprile 2017, legato alla sorveglianza regolare sullo stato di salute e sull'andamento dei rischi occupazionali. In pratica un controllo sui luighi di lavoro dell'impianto.

La ditta ha comunicato verbalmente l'intenzione di ultimare le bonifiche di questi ambienti - si legge nella relazione dell'Arpa - dopodichè l'Arpa potrà testare l'efficacia di questi interventi mirati. I campionamenti sono avvenuti in concomitanza con l'ultima fase del biomonitoraggio sui lavoratori. Sostanzialmente, se da una parte viene confermata la presenza in tracce di molti inquinanti monitorati (come ad esempio solventi, metalli, biossido di zolfo), in alcuni prelievi invece, i valori registrati hanno mostrato situazioni di attenzione: come appunto le aree coinvolte nella movimentazione scorie. I dati hanno quindi confermato le criticità già esposte dopo le analisi fatte nel 2016 relativamente ad alcune mansioni svolte in tali locali.