MIRAFIORI - Nubi sul futuro dello stabilimento di Mirafiori. Dopo mesi di cassa integrazione e un ottobre nero di stop continuativo alla produzione, ad inizio novembre si è tornati a lavorare in corso Tazzoli. Si dovrebbe procedere con la fabbricazione della 500 elettrica e di due modelli di Maserati almeno per alcune settimane, ma i sindacati e soprattutto i lavoratori temono una nuova chiusura per tutto dicembre.
Da Stellantis non arrivano conferme. Sulla delicata vicenda è intervenuto Roberto Revello, presidente I Commissione Bilancio e vice-capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Piemonte: «Già di per sé la strada verso il rilancio dell’automotive è complicata, se poi ancora si aggiunge il totale disinteresse di Stellantis la preoccupazione non può che aumentare. Il nuovo blocco produttivo di Mirafiori a dicembre è un ulteriore campanello d’allarme. Si può lavorare su tutto – continua Ravello - dalla sostenibilità dell’elettrificazione alla neutralità tecnologica, dal caro materiali al costo del lavoro, dal sostegno a nuove tecnologie come idrogeno e bio-fuel all’energia a basso costo con quote dedicate di idroelettrico e, in futuro, con il nucleare, ma non si può certo superare la totale assenza di una pur minima volontà imprenditoriale. Serve una rotta comune, se l’Italia non è più nei piani di Stellantis è arrivato il tempo che ciò venga chiarito definitivamente. E’ necessario ottimizzare e concentrare le risorse: in assenza di un progetto credibile da parte di Stellantis, la componentistica, per duttilità e trasversalità operativa, può avere maggiore capacità di adattamento ai nuovi equilibri di mercato».
Sulla stessa lunghezza d’onda la senatrice di Fratelli d’Italia, Paola Ambrogio: «Apprendiamo con profonda preoccupazione l'annuncio di Stellantis sull'ennesimo fermo produttivo di Mirafiori nel mese di dicembre. Presto, come confermato dal Ministro Urso, si riunirà il tavolo Stellantis, dal quale è lecito attendersi risposte concrete da parte dell'azienda sul destino degli stabilimenti italiani e dei lavoratori. Anzi, è ormai indispensabile che Stellantis chiarisca le proprie intenzioni: il Governo è pronto ad accompagnare un piano di rilancio, ma solo in presenza di un progetto industriale tangibile, credibile e concreto. Il tempo delle promesse e dei tentennamenti è finito. Nel frattempo siamo impegnati a definire nuovi strumenti di sostegno alla componentistica, la vera forza del Made in Italy: noi dalla parte di chi crede nell'Italia, mai di chi vive la nostra Nazione come un problema o come un peso».