MONCALIERI - E' un italiano di 43 anni l'uomo che ieri è stato travolto e ucciso da un treno alla stazione di Moncalieri. La polizia ferroviaria ha acquisito le immagini registrate dalle telecamere della stazione per chiarire la dinamica dell'incidente: secondo i primi riscontri non ci sarebbero dubbi sul gesto volontario del 43enne. L'incidente ha ovviamente provocato ampi disagi alla circolazione ferroviaria che hanno riguardato diverse linee.
Riceviamo e (volentieri) pubblichiamo una lettera che ci ha inviato una nostra lettrice in merito alla gestione dell'accaduto da parte degli enti preposti.
«Ieri io ero sul treno che ha investito l'uomo alla stazione di Moncalieri. Il macchinista ha fatto tutto ciò che era in suo potere e, naturalmente, di fronte ad una tragedia simile, ci sono delle priorità. Essendoci bambini a bordo una era quella di evitare che vivessero questo dramma e che raggiungessero il binario dove successivamente è arrivato un treno per far proseguire il viaggio ai passeggeri. Un'altra priorità era quella di occuparsi della persona che ha compiuto un gesto disperato e fare in modo che nessuno potesse fotografare o inquinare la scena. Il silenzio del personale ha sottolineato la gravità della situazione e siamo scesi dal treno solo quando è stato possibile ed in situazione di sicurezza. Ripristinare il traffico ferroviario è diverso da sostituire un pullman, bisogna fare in modo che i treni non si scontrino. Ma le persone sono diventate impazienti, insensibili, menefreghiste, egoiste. Il personale delle Ferrovie è stato gentile e disponibile in un momento drammatico anche per i loro colleghi». Lettera firmata.