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MONCALIERI - Dall'alba di oggi, martedì 25 febbraio, i carabinieri del comando provinciale di Torino e personale del Nir - Nucleo Investigativo Regionale della Polizia Penitenziaria di Torino, coordinati dalla procura torinese, nell’ambito di una duplice indagine a carico di 116 persone indiziate dei reati di spaccio continuato di sostanze stupefacenti all’interno del carcere e accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, hanno effettuato 64 decreti di perquisizione personale e domiciliare, sia presso strutture penitenziarie che in private abitazioni. Le perquisizioni, in particolare, sono state effettuate anche a Moncalieri, Venaria e Caselle. Tra i denunciati figurano 32 persone di nazionalità straniera.

I procedimenti penali sono scaturiti da acquisizioni investigative secondo le quali all’interno della Casa Circondariale di Torino «Lorusso e Cutugno», alcuni detenuti avrebbero avuto la disponibilità di telefoni cellulari. Le indagini hanno permesso di individuare e porre sotto controllo numerosi telefoni cellulari e smartphone nella disponibilità dei detenuti, introdotti all’interno della struttura carceraria, tra le diverse modalità, da parenti dei detenuti o dai detenuti stessi quando fruivano di permessi di uscita. Le attività tecniche hanno così consentito di monitorare un considerevole numero di apparecchi telefonici, utilizzati per mantenere relazioni con l’esterno della struttura detentiva, sia per motivi familiari sia in ragione dei rapporti con altri criminali operanti all’esterno.

Tali ultime relazioni risultavano, quindi, finalizzate ad organizzare un articolato spaccio di sostanze stupefacenti che riuscivano a far entrare all’interno del carcere con varie modalità, per poi essere smerciate all’interno degli istituti, previo pagamento con carte prepagate. Le indagini preliminari hanno consentito di ricostruire un grave quadro generale in ordine all'introduzione ed alla circolazione negli istituti penitenziari di telefoni cellulari e sostanze stupefacenti. Nel corso delle attività esecutive sono state impiegate più di 200 unità fra carabinieri, militari del 1° Reggimento Piemonte e personale del Nucleo Investigativo Regionale e Centrale della Polizia Penitenziaria.