Incassa diverse multe per il semaforo rosso all’incrocio tra strada Torino e viale del Castello a Moncalieri. Fa ricorso e vince. Il caso riguarda un automobilista che nel 2017 venne più volte pizzicato dalle telecamere. Un totale di 13 multe tra settembre e ottobre 2017. Il Giudice di pace di Torino accolse le opposizioni: ritenne, infatti, illegittimi i verbali perché la contestazione non era avvenuta immediatamente, ma a seguito dell’accertamento delle violazioni mediante l’utilizzazione di impianto di rilevamento automatico collocato sul posto, senza la presenza di agenti, in mancanza di una previa approvazione dell’installazione e del posizionamento dell’apparecchio con delibera di Giunta.

Con sentenza del 2020, invece, in accoglimento dell’appello del Comune di Moncalieri, il Tribunale di Torino ha rigettato le opposizioni, ritenendo non necessaria una preventiva delibera per l’installazione dell’apparecchio di rilevamento, trattandosi di centro abitato ed essendo rimessa agli enti proprietari della strada la decisione sulla necessità di installare un dispositivo fisso di rilevazione automatica e ai dirigenti competenti l’individuazione concreta delle intersezioni in cui installarlo. Contro quella sentenza l'automobilista ha presentato ricorso in Cassazione e i giudici della suprema corte gli hanno dato ragione, di fatto sposando il primo pronunciamento del giudice di pace.

«In assenza di delibera preventiva sulla possibilità di installazione dell’apparecchio di rilevazione automatica, deve ritenersi che la contestazione differita delle violazioni di cui ai verbali opposti non fosse legittima, perché avvenuta in assenza di adeguata regolamentazione amministrativa in deroga, da parte dell’ente proprietario», sottolineano i giudici. Il pronunciamento si conclude con l’accoglimento dell’opposizione dell'automobilista e la conseguente dichiarazione di nullità dei verbali.