Sono state presentate lunedì le linee guida ipotizzate dall'amministrazione comunale e dagli uffici per la riqualificazione delle fabbriche abbandonate della città. Un progetto atteso entro il 31 di maggio, come già indicato tempo fa dal sindaco Paolo Montagna. Ogni area dismessa avrà delle peculiarità che dovranno essere seguite da chi propone un progetto di riqualificazione.
Durante la commissione urbanistica in cui sono state presentate le linee guida, alcuni consiglieri di maggioranza e opposizione hanno comunque chiesto però una maggior attenzione alla salvaguardia idrogeologica del territorio, prima ancora di pensare a cosa inserire dentro alle zone abbandonate. Il ricordo dell'alluvione è ancora troppo vivo, tant'è che all'interno di alcune analisi svolte dagli uffici tecnici, diverse opere sono vincolate alla costruzione di argini di contenimento dei fiumi.
Come alla Firsat di strada del Vignotto, dove un buon pezzo di riqualificazione è legata alla costruzione dell'argine sul Sangone. In questa zona degradata il Comune ha pensato che nella parte di sua proprietà esistente si possa ipotizzare il potenziamento dei campi sportivi già esistenti nel quartiere, realizzare un parco attrezzato e piastre polivalenti per il basket, volley e skateboard. Oltre a porzioni da destibare all'edilizia residenziale pubblica
Per la zona ex Dea (strada Torino, fronte cimitero) si pensa alla creazione di un micro contesto urbano formato di residenza in edilizia libera e sociale, commercio e terziario, con la valorizzazione dell'area comunale presente. Insomma, parametri che in buona parte trovano parallelismi con il progetto presentato dalla proprietà e bocciato dal consiglio comunale il mese scorso, in attesa di queste linee guida generali sull'urbanistica. All'Altissimo invece si ipotizza per il futuro ad un “bypass viabilistico” con strade nuove da collegare alla zona Sanda, in modo da sgravare il traffico da strada Genova. Potenziare la vocazione del piccolo commercio, ma ci dovranno essere aree verdi e spazi di aggregazione sociale. Scuole ed uffici pubblici non sono esclusi.
Alla ex Pozzo Gros Monti infine (via Petrarca) si vuole preservare lo stile architettonico dell'edificio. Ecco perchè si pensa al settore della ricettività o servizi privati (centri benessere o spa) o anche all'inserimento di un archivio storico della città, con museo o spazi dedicati a biblioteche.