Per fortuna è stato "solo" un cumulo di rifiuti andato a fuoco nel cortile interno della ex Firsat, che confina con via Vico, ma l'incendio di ieri pomeriggio ha nuovamente posto sotto la lente d'ingrandimento la situazione delle aree dismesse. Un problema che la maggioranza di governo della città ha cercato di risolvere prima delle vacanze estive, mettendo sul tavolo un piano coordinato di recupero delle fabbriche abbandonate, tra cui anche la ex azienda di borgo San Pietro, ma invano. Il centro sinistra è inciampato negli scontri interni tra Pd e Moderati e va da sè che per il momento non esista ancora un piano di recupero concreto per i siti industriali (e sono parecchi) diventati hotel per disperati.
Come anche nelle altre grandi fabbriche abbandonate, entrare nella ex Firsat non è complicato. Ci sono vari pertugi nelle recinzioni e anche i cancelli non sono a tenuta di sicurezza. E all'interno la fotografia è spaventosa: un tappeto di rifiuti che copre la quasi totalità della superificie di quello che era il capannone produttivo e anche nei cortili esterni la spazzatura la fa da padrona. Di notte, diventa un rifugio per chi non ha un tetto sulla testa. E anche ieri, dopo il rogo, la gente del quartiere ha protestato: «Ma quand'è che la buttano giù e riqualificano la zona?»