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NICHELINO - Si è conclusa con sei condanne e tre patteggiamenti, tra cui quello di un 64enne consigliere comunale di Fratelli d'Italia, la prima parte del processo sulle infiltrazioni della 'ndrangheta all'interno del centro agro-alimentare di Torino. Altre cinque persone andranno a processo con il rito ordinario. Secondo le indagini della guardia di finanza, la criminalità organizzata era riuscita a mettere le mani su alcune società che vendevano frutta e verdura. A capo dell'organizzazione c'era Francesco Napoli, boss nel frattempo deceduto a causa del covid. 

I sei condannati sono un 71enne di Torino già detenuto in carcere, che dovrà scontare sette anni e otto mesi; il fratello 55enne di Torino, anche lui già in carcere, sei anni e dieci mesi; un 40enne di Torino dovrà scontare sette anni, otto mesi e 20 giorni; c'è poi un 31enne di Nichelino attualmente sottoposto all'obbligo di dimora, condannato dal giudice del tribunale di Torino a tre anni e otto mesi; gli ultimi due sono un 60enne e un 64enne residenti rispettivamente a San Francesco al Campo e a Torino. Sono stati condannati a un anno e otto mesi e otto mesi di reclusione. 

Va sottolineato che il consigliere comunale torinese non aveva rapporti con la criminalità organizzata, tanto è vero che era accusato di peculato, interruzione di pubblico servizio e istigazione alla corruzione. Per gran parte degli imputati, invece, il giudice ha riconosciuto l’aggravante mafiosa per l’estorsione ai titolari dei banchi del Caat.