A 9 anni soffrire di discalculia, la sindrome che impedisce di comprendere simboli numerici e di eseguire calcoli matematici e vagare da due anni per studi medici tra liste di attesa oceaniche oltre alla mancanza,  in tutta l'Asl To 5, del medico neuropsicomotricista che possa completarle le visite. Tutto finalizzato ad ottenere la documentazione necessaria per poter chiedere alla scuola l'utilizzo di strumenti che aiuterebbero la piccola. 

Un percorso ad ostacoli che non si sa quando potrà finire per mamma Lucia e la sua piccola Chiara (il nome è di fantasia). Basti pensare che tutto è iniziato nel 2015 e ad oggi la bimba deve attendere ancora la visita dal logopedista, che ha tempi medi di attesa dai sei agli otto mesi e poi il passaggio finale dal neuropsicomotricista. La mamma sbotta amareggiata: «Di questo passo mia figlia finirà prima le elementari. Chiara in classe dovrebbe usare calcolatrice, tavola pitagorica, tabelle o quaderni con regole, mappe e schemi. Ma per poterlo fare alla scuola serve la documentazione medica. Nel 2015 abbiamo fatto i primi test – racconta -, poi il primo appuntamento con il neuropsichiatra infantile, che mi era stato dato a febbraio di quest'anno. Oltre un anno di attesa, tanto è vero che quando ho fatto la visita lui stesso mi ha chiesto come mai portassi dei test datati 2015. Gli ho spiegato che è stato tutto causato dalle liste di attesa».

Una volta superata la prima visita, c'è bisogno del logopedista: «Qui all'Asl To5 mi hanno già informato che ci vogliono minimo sei mesi - spiega Lucia -, arriveremo a Natale, vedrà. Ma non basta, perchè dopo c'è un ultimo passaggio ossia la visita dal neuropsicomotricista, ma nella zona di Moncalieri e Nichelino è una figura che non c'è. Sono obbligata ad andare al Don Gnocchi, a Torino. Siamo una famiglia monoreddito e non possiamo permetterci visite private, se no avrei già risolto».

Dall'Asl To 5 spiegano che: «Le tempistiche per il logopedista è dai sei agli otto mesi, durata che è già diminuita visto che è stato inserito un secondo medico specialista, proprio pochi mesi fa. Per quanto riguarda l'assenza del neuropsicomotricista, l'azienda ha in programma di colmare il vuoto con i prossimi piani di assunzione».