Niente legittima difesa per l'omicidio del 2 settembre dello scorso anno in via Juvarra a Nichelino. Il pubblico ministero Bucarelli, infatti, ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio volontario nei confronti di Silvia Rossetto, 48 anni, originaria di Cuorgnè, che colpì mortalmente il convivente Giuseppe Marcon, 66 anni, con una coltellata. Il 25 luglio è già stata fissata l'udienza preliminare. 
 
La donna, assistita dall'avvocato Sergio Bersano di Ivrea, ha sostenuto di aver colpito il convivente con un coltello solo per «legittima difesa», al culmine di una lite. La donna stava telefonando con la madre quando l'uomo le ha strappato di mano il cellulare e lo ha sbattuto a terra. A quel punto, secondo il racconto della donna, il 66enne avrebbe preso il coltello e l'avrebbe puntato contro la 48enne. La reazione finì nel sangue.
 
La perizia del medico legale Roberto Testi, però, avrebbe fatto emergere una dinamica diversa dei fatti. A dare l'allarme, quella sera, fu la mamma dell'imputata che, nel corso di quella telefonata, sentì le urla di Marcon e, ipotizzando stesse per succedere qualcosa di grave, chiese aiuto ai carabinieri. Quando i militari dell'Arma raggiunsero via Juvarra, però, per il 66enne non c'era già più niente da fare.