Si poteva evitare la tragedia di Vinovo? Se lo chiede la Utim delegazione di Nichelino, l'Unione per la Tutela delle persone con disabilità intellettiva. L'associazione ha scritto una lettera all'Asl To5, al sindaco di Vinovo e alla Regione Piemonte.
«Scriviamo in merito alla tragica vicenda, appresa dai principali quotidiani, dell'omicidio-suicidio che ha coinvolto una coppia di anziani malati e non autosufficienti residenti a Vinovo. Profondamente rattristati e turbati da quanto avvenuto, quale organizzazione di tutela, desideriamo comprendere se i servizi sanitari e sociali territoriali fossero a conoscenza delle difficoltà della coppia, se fossero pervenute dal medico di famiglia, che li aveva in carico, segnalazioni o richieste, se in particolare l'unità di valutazione geriatrica aziendale avesse effettuato la necessaria valutazione, specie a favore della signora colpita da demenza». L'associazione ricorda che qualora le fosse stata diagnosticata la condizione di non autosufficienza «avrebbe avuto diritto, secondo le leggi nazionali in vigore, di accedere ai servizi essenziali di assistenza domiciliari o residenziali».
«Riteniamo che con un tempestivo e adeguato supporto si sarebbe potuto contribuire ad evitare l’insano gesto compiuto - aggiungono dall'Utim - chiediamo pertanto di avviare opportune verifiche interne, con l'obiettivo di intraprendere misure adeguate a prevenire la ricorrenza di simile eventi. Riteniamo in ogni caso fondamentale promuovere una più efficace informazione ai cittadini, anziani malati cronici non autosufficienti e ai loro familiari, riguardo i propri diritti in materia di prestazioni sanitarie e socio-sanitarie».