Riforniva di carne anche le mense degli ospedali di Ciriè e del San Luigi di Orbassano la ditta toscana finita al centro dell'inchiesta «Malacarne». L'operazione dei carabinieri del Nas di Firenze ha portato al sequestro di circa mezza tonnellata di generi alimentari «non conformi», ma i frequenti controlli eseguiti nei due presidi sanitari piemontesi non hanno mai rilevato anomalie. A scopo precauzionale, però, la direzione sanitaria del San Luigi e quella dell'Asl To4 hanno deciso di sospendere tutti gli ordini a partire da oggi, giovedì 9 novembre.

Secondo gli inquirenti l'azienda si sarebbe aggiudicata alcuni appalti pubblici a condizioni vantaggiose e, per abbattere i costi, avrebbero commercializzato alimenti non rispondenti ai requisiti richiesti. La società riforniva una trentina di scuole e ospedali e 13 caserme dell'Esercito e dell'Aeronautica in tutta Italia. Per il momento non sono emersi casi di «cibi avariati» distribuiti a Orbassano e Ciriè e le direzioni ospedaliere invitano a evitare «allarmisimi ingiustificati». Fra l'altro i carabinieri del Gruppo tutela salute di Roma hanno specificato che «le carni sequestrate ed esaminate non sono risultate tossiche» e che «sarebbero state nocive per la salute solo nel caso di consumo seriale».

In attesa di approfondimenti, comunque, sulla mensa del San Luigi non compariranno più le carni rosse (bovine, suine ed ovine) fornite dalla ditta toscana, mentre l'ospedale di Ciriè ha sospeso gli ordini di carni bianche e uova, nonostante l'appalto fosse in scadenza nel marzo 2018

«Peraltro – riferisce Lorenzo Ardissone, direttore generale dell'Asl To4 – tutte le derrate sono soggette a costanti controlli che hanno sempre avuto esiti positivi nell’ambito dell’Haccp il cui responsabile è il direttore sanitario del presidio. Nella giornata di oggi, ci siamo sentiti con l’Azienda ospedaliero-universitaria San Luigi, rifornita dallo stesso fornitore, e abbiamo deciso di richiedere chiarimenti allo stesso circa le notizie stampa prima di ulteriori provvedimenti».