Centinaia di parenti, amici e colleghi non sono voluti mancare questa mattina, 12 aprile, al funerale di Mauro Pianta, il giornalista rivaltese morto misteriosamente dopo una gastroscopia a soli 47 anni.
La chiesa dei Santi Pietro e Andrea, dove Mauro ascoltava la messa ogni domenica, era gremita in ogni ordine di posto e il parroco don Stefano Revello ha avuto parole di conforto verso i famigliari: «Mauro non è in quella bara, continua a essere in mezzo a noi e ci ascolta da lassù. Ascolta anche questa predica come faceva sempre e la commenterà dal cielo.
La differenza è che là tutto è più bello e le prediche non servono più». Grande commozione quando la bara è entrata in chiesa avvolta nella bandiera del Torino, la squadra per cui Mauro, collaboratore di molte testate giornalistiche fra cui La Stampa e il Corriere della Sera, faceva un tifo sfegatato. Sulla morte di Pianta la Procura ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo, ma i contorni della vicenda devono ancora essere accertati. Fra i banchi erano presenti molti esponenti delle associazioni del territorio, della politica locale e anche il vicesindaco Sergio Muro.
Mauro Pianta era molto conosciuto e stimato nella sua città dove aveva scritto i suoi primi articoli e reportage. Il corteo funebre, sotto la pioggia, ha poi accompagnato il giornalista rivaltese nel suo ultimo viaggio verso il cimitero.