TORINO SUD - Ottocento dipendenti di Stellantis, nel Torinese, lasceranno l'azienda con gli incentivi all'esodo verso la pensione. Questo l’annuncio della Fiom di Torino. Nei prossimi giorni le procedure si apriranno alle Meccaniche, alle Presse e alla Costruzione Stampi, tutti settori all'interno di Mirafiori, alla Teksid di Carmagnola e alla ex Tea di Grugliasco.
«La notizia - commenta Jessica Costanzo, deputata torinese in Commissione Lavoro (L’Alternativa c’è) - potrebbe essere accolta come un fulmine a ciel sereno, viste anche certe dichiarazioni rilasciate dalla maggioranza delle sigle sindacali torinesi all’indomani dell’accordo di fusione tra Peugeot e FCA. Ricordo ancora i toni entusiastici di quei giorni».
«Personalmente - continua Costanzo - ho sempre nutrito dubbi sui facili entusiasmi di questa operazione, visto che la maggior parte delle fabbriche Fca restava comunque in cassa integrazione. Ora, con gli incentivi all’esodo, siamo di fronte a nuove e cospicue perdite di posti di lavoro, è inutile negarlo. Ricordo che la linea di credito di 6,3 miliardi a tre anni, sottoscritta meno di un mese fa con Intesa San Paolo, è garantita all’80% da SACE, l’agenzia italiana per il credito all’export, grazie alle norme del Decreto Liquidità. Ebbene, dal momento che si tratta di garanzie statali dedicate alle attività nazionali del Gruppo Stellantis, sarebbe opportuno vincolare l’erogazione delle stesse garanzie al mantenimento dei posti di lavoro da parte di Stellantis.” concludono Costanzo di L’Alternativa c’è e Frediani, Bertola e Carretto del Movimento 4 Ottobre».