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MONCALIERI - Venerdì 22 novembre alle ore 21 l’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese ospita, presso la sua sede delle Vallere di Moncalieri, un incontro con Piero Genovesi, responsabile per ISPRA della conservazione della fauna e del monitoraggio della biodiversità e presidente del gruppo specialistico dell’Unione Mondiale Conservazione Natura (IUCN). 
 
Le specie esotiche o alloctone o aliene sono specie vegetali e animali introdotte dall’uomo, accidentalmente o deliberatamente, al di fuori del loro areale naturale di distribuzione. Se è vero che da tempi remoti gli esseri umani hanno trasportato piante, animali e altri organismi al di fuori dei loro ambienti originari - ad esempio, la gustosa “arancia rossa di Sicilia”, alla quale è attribuito il marchio d’origine IGP in quanto prodotto di qualità caratterizzato proprio dall’origine geografica, è un portato della dominazione islamica affermatasi nell’isola lungo il IX secolo - lo è altrettanto il fatto che l'arrivo di nuove specie può incrinare gli equilibri naturali e causare danni ambientali ingenti. Con la globalizzazione, le 'invasioni biologiche' sono aumentate fino a diventare una delle principali minacce alla biodiversità, responsabili di un numero impressionante di estinzioni.
 
Una parte di esse, si tratta delle IAS (Invasive Alien Species), è in grado di adattarsi molto facilmente agli ambienti d’immissione e a volte di riprodursi e diffondersi dando origine a popolazioni naturalizzate con una serie di effetti negativi sulla biodiversità, sulla salute dell’uomo e sullo sviluppo delle attività socioeconomiche. Alcune specie aliene invasive causano effetti negativi talmente rilevanti da richiedere un intervento coordinato e uniforme a livello di Unione Europea; in questo caso si parla di specie invasive di rilevanza unionale.
 
Nemmeno le Aree protette del Po piemontese ne sono esenti, l'Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese deve infatti fronteggiare specie originarie di paesi e continenti lontani, Nord America, Africa e Iraq, Sud America, Asia, il gambero rosso della Louisiana, l’Ibis sacro, la nutria, lo scoiattolo grigio nordamericano, il calabrone asiatico o piante come la peste d’acqua di Nuttal e il poligono del Giappone per citarne solo alcune, ma si potrebbe continuare a lungo.
 
Quali misure è possibile adottare per contenere la diffusione delle specie aliene? Come vengono gestite? Che cosa può fare ciascuno di noi? Chiarimenti e risposte in un dialogo serrato con Piero Genovesi, intervistato da Laura Scillitani, comunicatrice scientifica. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.