CARMAGNOLA - – È stata presentata oggi, nella Sala Consiliare del Comune di Carmagnola, la candidatura ufficiale della città al titolo di Capitale Italiana del Libro 2026, prestigioso riconoscimento promosso dal Ministero della Cultura. Alla conferenza stampa hanno preso parte il Sindaco Ivana Gaveglio, il Vicesindaco e Assessore alla Cultura Alessandro Cammarata, la project manager e coordinatrice della candidatura Costanza Casali, e Nicolas Ballario, advisor per la comunicazione del progetto.
Nel suo intervento, il Sindaco Ivana Gaveglio ha spiegato le motivazioni alla base della candidatura:
«Carmagnola è da anni una città impegnata nella promozione della lettura e della cultura, come dimostra il riconoscimento di “Città che legge” ottenuto fin dal 2018. Ogni anno organizziamo e patrociniamo un ricco calendario di appuntamenti, tra cui Portici da Leggere, Letti di Notte, Il Libro del Mercoledì, Aperilibro, la Settimana dell’Otium, la Festa del lettore e molte altre iniziative che coinvolgono scuole, famiglie e associazioni. Dal 2018 sosteniamo anche la pubblicazione della rivista culturale Panorama Carmagnolese e, da quest’anno, abbiamo avviato il progetto Samsara – Il ciclo delle idee, un nuovo spazio per la crescita culturale condivisa.
Ma questa candidatura non guarda solo al presente: affonda le sue radici in una storia profonda e identitaria. La nostra città è citata da Alessandro Manzoni nel titolo e nel cuore di una delle sue tragedie più significative, “Il Conte di Carmagnola”, è legata a figure illustri del passato e del presente, solo per citarne alcune, come Francesco Bussone, capitano valoroso della tragedia manzoniana, Santorre di Santarosa, patriota che a Carmagnola la notte del 10 marzo 1821 stampò lo storico proclama “Dichiarazione e canto dei Piemontesi”, studiosi e religiosi come Giacinto Carena e il venerabile Giuseppe Bartolomeo Menochio, la beata Maria Enrichetta Dominici (beatificata nel 1978) e santa Maria Francesca Rubatto, canonizzata nel 2022, fino a personalità contemporanee come il compianto storico dell’arte Giovanni Romano, recentemente scomparso, il professor Gian Giacomo Fissore (1940-2019), figura di spicco della diplomatica e della paleografia italiana, e lo scrittore di successo Davide Longo.»
L’Assessore alla Cultura Alessandro Cammarata ha presentato i primi risultati del questionario online sulle abitudini di lettura dei carmagnolesi, uno strumento lanciato dal Comune non solo per raccogliere dati, ma per dare forma, dal basso, a un progetto culturale partecipato e rappresentativo.
«Il questionario ha già raccolto quasi 1.000 risposte da cittadini di ogni fascia d’età, con un dato particolarmente positivo relativo alla partecipazione giovanile: più del 40% dei rispondenti ha meno di 25 anni, distribuiti tra la fascia 6-12 anni (3,4%), 13-17 anni (18,6%) e 18-25 anni (11,5%). Seguono gli adulti tra i 41 e i 60 anni con il 31,8% e gli over 60 con il 18,6%. Un coinvolgimento che dimostra come il tema della lettura e della cultura sia sentito e condiviso trasversalmente, ma soprattutto vivo tra le nuove generazioni, a conferma del valore educativo e partecipativo di questa iniziativa.
Le risposte restituiscono un quadro ricco e variegato della comunità di lettori del territorio:
- Il 63,5% dei rispondenti è donna;
- il 36% dichiara di leggere tra 5 e 10 libri l’anno, il 35% si ferma a meno di 5 e solo l’11% supera i 20;
- quasi l’80% legge a casa, ma emerge il desiderio di una maggiore dimensione collettiva della lettura: tra le proposte più condivise per migliorare l’offerta culturale ci sono più eventi, nuove sale studio in biblioteca e punti di bookcrossing anche nelle frazioni;
- oltre il 60% dichiara di leggere per svago e intrattenimento, ma molti dichiarano anche di leggere per migliorare sé stessi, per apprendimento, cultura generale e formazione;
- il tempo dedicato alla lettura varia: il 43% legge tra 1 e 3 ore a settimana; solo il 19,5% supera le 7 ore;
- quasi la metà non ha un orario fisso per leggere (46%), a conferma del fatto che la lettura si adatta alla quotidianità di ciascuno;
- i consumi culturali preferiti oltre al libro sono cinema, TV, radio, sport e teatro, segno di una comunità attiva e curiosa;
- oltre il 70% preferisce ancora il formato cartaceo, gli ebook restano una minoranza e l’audiolibro è marginale.»
«Un dato per noi particolarmente significativo – ha commentato l’Assessore - riguarda la conoscenza degli eventi culturali promossi dal Comune: Letti di notte, Portici da leggere e il Mese della Cultura risultano tra i più noti e apprezzati. Questo ci conferma che la direzione intrapresa è sentita e partecipata, e che il dossier potrà fondarsi su basi solide e condivise.»
«Questo questionario – ha proseguito l’Assessore – è molto più di un’indagine statistica: è un modo per ascoltare, coinvolgere e costruire insieme. Ogni risposta rappresenta un tassello della nostra identità culturale, e il suo valore sarà determinante per la realizzazione del dossier di candidatura. L’obiettivo è raccogliere informazioni preziose che confluiranno nel dossier, ma soprattutto stimolare una partecipazione attiva e condivisa, facendo emergere le preferenze dei cittadini e favorendo una lettura di qualità, in un contesto di valorizzazione culturale collettiva. Il questionario è rivolto a tutta la comunità, con attenzione a ogni fascia d’età e a ogni componente del tessuto cittadino: dai lettori agli imprenditori, dai bambini agli anziani, passando per studenti, famiglie, agricoltori, insegnanti, lavoratori, associazioni. È il ritratto di una comunità plurale, unita dalla passione per il libro e dalla volontà di crescere attraverso la cultura. Invitiamo caldamente tutti i cittadini a compilare il questionario, per offrire il proprio contributo concreto a questa importante candidatura.»
Il questionario è disponibile online al link https://forms.gle/FTeECCFyf3ZjmTMc6 ed è reperibile anche sul sito del Comune di Carmagnola www.comune.carmagnola.to.it
L’Assessore ha inoltre ricordato che, in questo percorso verso il 2026, la città potrà contare su un ulteriore punto di forza: il recupero e la valorizzazione di alcuni edifici storici cittadini, finanziato con fondi del PNRR. Tra questi spiccano l’antico palazzo municipale, che ospiterà la nuova Biblioteca Civica, e il complesso di Sant’Agostino, destinato a diventare sede del nuovo Archivio Storico comunale.
A illustrare il cuore progettuale della candidatura è stata Costanza Casali, che ne è coordinatrice e project manager, e che ha aperto il suo intervento evidenziando come trattasi di un progetto condiviso con la cittadinanza, nel quale sono state coinvolte due importanti figure di riferimento nel panorama culturale italiano: Paolo Verri, quale advisor dei contenuti culturali, e Nicolas Ballario quale advisor per la comunicazione.
«Il tema della candidatura – ha dichiarato Casali – è quello di “identità”, declinato nella comunità dei lettori, degli agricoltori, degli imprenditori, dei giovani e degli anziani, e indaga come la stessa, tramite una rilettura al passato, al presente e al futuro, si evolva nel tempo.
Il dossier che stiamo costruendo non è solo un documento tecnico, ma una narrazione collettiva.
Abbiamo immaginato una candidatura che dialoga con il territorio, con le scuole, con le università, e che propone anche nuove visioni: spazi per la lettura, percorsi tematici, collaborazioni accademiche e un programma culturale ricco e strutturato.
Carmagnola si propone come modello per la Nazione da emulare per la promozione del libro e della lettura e, a tal fine, è stato studiato il progetto “Metti un libro nello stipendio”. Il modello che ci ha ispirato è evidentemente il concetto di impresa come motore sociale e culturale, oltre che economico, sviluppato da Adriano Olivetti, che ha ispirato il recente “Piano Olivetti”, presentato nei mesi scorsi dal Ministro della Cultura, Alessandro Giuli. La visione imprenditoriale di Olivetti, anticipando molte delle teorie e della valutazione contemporanee, andava oltre il profitto, cercando di coniugare il progresso tecnologico con l’umanesimo. Promuoveva l’idea che la cultura e la formazione fossero essenziali per la crescita non solo del singolo individuo, ma anche della collettività.
Sulla stessa linea d’onda si pone il progetto “Metti un libro nello stipendio”, il quale prevede l’inserimento in busta paga di buoni per l’acquisto di libri, di modo da incentivare la lettura. L’idea fondamentale consiste nel concetto per cui, come si mettono nello stipendio i buoni pasto, a maggior ragione avrebbero motivo di esistere i buoni libro, nutrimento per lo sviluppo dell’intelletto.
Il progetto è stato presentato a Confindustria Canavese e all’Unione Industriali di Torino, al fine di ottenerne il supporto con il maggior numero di adesioni possibile».
Infine, senza svelarne ancora i contenuti, Costanza Casali ha accennato all’istituzione, nell’ipotesi dell’ottenimento del titolo di Capitale Italiana del Libro da parte di Carmagnola, di una prima edizione del Premio per la categoria del Libro d’Artista, attualmente non esistente.
Nicolas Ballario, advisor per la comunicazione della candidatura con lo Studio Cucù, ha presentato in anteprima il logo ufficiale.
L’idea del logo nasce dalla necessità di tradurre il concetto di identità nell’immagine della candidatura. Così è nata l’idea di utilizzare un logo che richiamasse un Ex Libris, ovverosia un piccolo cartiglio, un’etichetta decorativa incollata all’interno della copertina di un volume, che indica la proprietà dello stesso e che potrà essere utilizzato anche nella candidatura per contrassegnare i vari libri che verranno presentati in città.
Il logo realizzato si presenta molto colorato ed è costituito da sei libri aperti di colori differenti che formano un cerchio, a simboleggiare la declinazione dell’identità dal passato al futuro, passando per il presente: posto che l’identità può essere fluida e mutevole nel tempo, l’ex libris rappresenta la volontà di lasciare un segno, fermando l’istante. Nonostante questo il logo è dinamico e dall’alto ricorda quasi una di quelle giostre per bambini che ruotano intorno a un perno centrale: questo vuole suggerire l’approccio circolare alla lettura, perché si impara a leggere leggendo.
I libri di colori differenti simboleggiano anche le diverse identità che possono coesistere, così come gli spicchi di un’arancia, arricchendosi vicendevolmente. Non solo, ma il cerchio, simbolo per definizione dell’infinito e della perfezione, ricorda la presenza costante del libro e della lettura che nei secoli hanno accompagnato e continuano ad accompagnare l’uomo nell’avventura dell’esistenza.
Si tratta di un logo pop e giocoso, poiché l’idea è quella di entrare nel cuore delle persone, le quali ne saranno catturate e potranno darne una propria interpretazione: una ruota, un sole con i raggi, un’arancia a spicchi, non per ultima l’iride di un occhio immerso nella lettura.
In chiusura, il Sindaco Ivana Gaveglio ha sottolineato il valore che questa candidatura può rappresentare per la città nel lungo termine: «Il nostro obiettivo non è solo partecipare, ma lasciare un’eredità culturale concreta e duratura. Questa candidatura è già un’occasione straordinaria per rafforzare il senso di comunità e per investire nel futuro culturale di Carmagnola, costruendo nuove connessioni tra le persone, i luoghi e i saperi.»