CARMAGNOLA - Le mafie nella nostra Regione sono un fenomeno diffuso e radicato, da anni. Nonostante le decine di inchieste della magistratura, che hanno scoperchiando la pervasività delle cosche nel nostro territorio, si assiste a una grave sottovalutazione del fenomeno sia nella politica che nella società civile. Da sempre il sindacato denuncia gli effetti devastanti che l’infiltrazione mafiosa nell’economia produce sulla libera concorrenza e sui diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Oggi, nel corso di una conferenza stampa alla Camera del Lavoro di Torino sono state presentate le ragioni dell’evento “Le mafie in Piemonte: dalla conoscenza al contrasto per la libertà nel lavoro”, a cui parteciperà tra gli altri Maurizio Landini, Segretario Generale della CGIL.
L’appuntamento è in programma il prossimo 11 dicembre a Carmagnola, dalle 9 alle 13, presso la Sala Polifunzionale, Piazza Antichi Bastioni. «Il Piemonte non è diverso dalla Calabria, per questo siamo convinti che serva una reazione forte e corale contro il radicamento della ‘ndrangheta nel nostro territorio. I clan, approfittando della crisi economica che sta colpendo il Piemonte, offre lavori sottopagati e senza diritti a persone che hanno bisogno di reddito e concede liquidità alle aziende in difficoltà, facendo cadere gli imprenditori nel vortice della ricattabilità tipica delle mafie. Noi pensiamo che serva, oggi più che mai, alzare la vigilanza e lo chiediamo a tutte le Istituzioni. Con l’assemblea organizzata noi vogliamo fare la nostra parte e abbiamo deciso di andare a Carmagnola perché quel territorio, quella comunità, quei cittadini e le loro Istituzioni sono sott’ attacco non vanno lasciate da soli. Assistiamo a un inquinamento delle mafie in tutti i lavori, in tutti i settori economici, dall’agricoltura all’edilizia passando dalla logistica all’igiene ambientale per arrivare al commercio e alla gestione dei rifiuti dichiara», dichiara Giorgio Airaudo, Segretario Generale della CGIL Piemonte.
«È evidente, e le cronache degli ultimi anni lo dimostrano, che il sistema degli appalti sia l’ambito in cui le mafie riescono a infiltrarsi, ledendo la libera concorrenza e i diritti di lavoratrici e lavoratori. Le inchieste dipingono con chiarezza che, nei settori in cui l’azione mafiosa si insinua, i lavoratori non vengono in alcun modo tutelati, anche per la difficoltà delle rappresentanze sindacali di operare. Assistiamo a un peggioramento della legislazione nazionale sul tema degli appalti, per questo stiamo cercando di condividere con le Istituzioni locali protocolli che consentano di mettere un freno ai subappalti a cascata che rappresentano il meccanismo ideale dell’infiltrazione criminale. Abbiamo sollecitato l’apertura di un confronto tra tutte le Istituzioni competenti: a questo proposito qualche giorno fa - anche su nostra richiesta - si è tenuto un primo tavolo in Prefettura con tutti soggetti coinvolti, perché è urgente intervenire evitando che le mafie penetrino nei cantieri. Noi siamo a disposizione per condurre una battaglia in difesa dei lavoratori», dichiara Federico Bellono, Segretario Generale della CGIL Torino.
Programma:
Le mafie in Piemonte: dalla conoscenza al contrasto per la libertà nel lavoro 11 dicembre 2024 dalle 9 alle 13
Sala Polifunzionale, Piazza Antichi Bastioni Carmagnola
Conduce:
Giorgio Airaudo, Segretario Generale CGIL Piemonte Saluti Istituzionali:
Ivana Gaveglio, Sindaca di Carmagnola
INTERVENGONO:
Delegate e delegati
Federico Bellono, Segretario Generale CGIL Torino
Paolo Cosseddu, Vice Prefetto di Torino
Lucia Musti, Procuratore Generale Piemonte e Valle d'Aosta
Rocco Sciarrone, Docente Sociologia delle mafie - Unito
Antonio Di Franco, Segretario Generale Fillea CGIL
Luigi Ciotti, Presidente di Libera
Maurizio Landini, Segretario Generale CGIL