Galleria fotografica

CARMAGNOLA - E’ polemica politica a Carmagnola su Samsara, un ciclo di incontri tematici tra marzo e maggio, con momenti di approfondimento su temi di grande attualità come sport e inclusione, letteratura, storia e cultura.

A sollevare la querelle è Valentina Cera, consigliera regionale di Avs: «Mentre dirottano risorse pubbliche destinate ai più fragili a festival ideologici, la destra esclude dai programmi istituzionali le associazioni che si occupano quotidianamente sul territorio di accoglienza e contrasto alla violenza sulle donne. L’accoglienza, l’incontro, lo scambio tra culture e la lotta alla violenza di genere, di cui l’associazione carmagnolese Karmadonne si occupa da molti anni, non rappresentano evidentemente cultura con funzione sociale a Carmagnola, solo Samsara è ritenuto tale dall’amministrazione comunale. La destra al governo del Comune e della Regione, con la sua propaganda ideologica tiene fuori associazioni come Karmadonne dal loro programma culturale, perché chi non è amico di Marrone, anche se si occupa quotidianamente sul territorio di progetti culturali con funzione sociale per le periferie, non è degno».

«I festival dell’ideologia di destra, come Samsara e Giovani adulti, sono questa cosa qui, funzionano così, non cultura plurale a cui le realtà del territorio partecipano, ma solo la “cultura” che piace all’Assessore e ai suoi – aggiunge Valentina Cera - E lo paghiamo con soldi pubblici che dovrebbero andare alle persone più fragili, proprio quelle di cui Karmadonne si occupa. Il presidente Cirio fermi questa vergognosa presa in giro delle persone che hanno bisogno, disperatamente bisogno, dell’accesso alle politiche sociali della Regione. Ci dica anche se l’assessora alla cultura esiste oppure se la delega alla cultura è stata definitivamente appaltata a Marrone. E infine, lo richiami alla responsabilità propria di un assessore alle politiche sociali, la responsabilità di occuparsi per davvero di chi continua, tra un festival della destra nostalgica e l’altro, a restare inesorabilmente indietro».