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CARMAGNOLA - A una settimana dall’alluvione che ha colpito Valencia, in Spagna, e in vista dell’apertura della COP29 sul clima, a Baku, Legambiente lancia in Italia per questo week end una grande mobilitazione per il clima: l’Urlo per il clima. Un urlo collettivo in programma sabato 9 novembre, ore 12, in diverse città italiane per chiedere giustizia climatica, decisioni concrete per contrastare la crisi climatica e per ricordare, in particolare, le oltre 200 vittime morte in Spagna a causa dell’alluvione del 29 ottobre. 

Inoltre nel week-end della grande mobilitazione, che rientra nella campagna Change Climate Change, saranno oltre una trentina gli appuntamenti in programma tra venerdì e domenica in diverse città della Penisola: da Palermo ad Afragola, da Macerata a Varese a Piombino a Bologna, solo per citarne alcune, impegnate in diverse attività, come il gioco del Climate Memory, pensato come un «memory» in larga scala per sensibilizzare le persone sui temi della crisi climatica e invitarle a firmare la petizione «Stop fossili, start rinnovabili». Non mancheranno attività di piazza, camminate, assemblee pubbliche, attività di informazione e sensibilizzazione sul tema crisi climatica e adattamento. Tutti gli appuntamenti su: legambiente.it

In Piemonte ci saranno due appuntamenti. Venerdì 8 novembre ad Alpignano il CEA Cascina Govean terrà un’attività interna di educazione ambientale sui cambiamenti climatici e a seguire Urlo per il clima. Sabato 9 novembre a Carmagnola alle ore 14.30 presso il Centro Competenze in Via Giuseppe Garibaldi 27/29 ci sarà l’Urlo per il clima. Un urlo per un clima di pace, per far sentire la voce di chi lotta contro la crisi climatica e vuole dire basta alle guerre. All’Urlo per il clima si uniranno le realtà aderenti alla «Scuola di pace» del territorio e seguirà l’intervento della Rete Pace e Disarmo Piemonte.
 
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ogni anno, a livello globale, il costo di vite umane dovuto alla crisi climatica ha raggiunto la tragica cifra di 489.000 decessi, colpendo soprattutto l’Europa con 175.000 morti l’anno, a cui si aggiungono i crescenti costi economici causati dagli eventi meteorologici estremi dovuti ai cambiamenti climatici. Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), dal 1980 ad oggi, ammontano ad almeno 650 miliardi di euro, di cui ben 111 miliardi per l’Italia. Senza un drastico cambio di passo, l’Agenzia europea per l’ambiente (AEA) prevede che entro la fine di questo secolo «centinaia di migliaia di persone potrebbero morire a causa delle ondate di calore ed i danni economici dovuti solo alle inondazioni potrebbero superare i mille miliardi di euro l’anno».