Un passo in avanti decisivo per restituire un luogo del cuore della città alla collettività. A fine settembre nella sala consiliare del Comune di La Loggia si è conclusa l'acquisizione di Villa Carpento. «La comunità loggese ha acquisito un patrimonio architettonico, storico e culturale di notevole rilevanza, riappropriandosi di luoghi del proprio cuore come lo " storico viale " e scoprirà curiosità, storia e segreti della magnifica Villa Carpeneto – commentano dall’Amministrazione comunale - Molti potranno essere gli usi e servizi che si svilupperanno per i loggesi e non solo».
Villa Carpeneto è, insieme al Castello Galli, uno dei luoghi che contribuisce, mediante il suo impatto maestoso e ordinato, a definire le caratteristiche del volto urbano loggese. In particolare, il Viale era stato per tanto tempo il luogo ideale per giocare, fare una passeggiata o riposarsi, d'estate, al fresco. La struttura ha ospitato alcune famiglie che sono state fra le protagoniste delle vicende di La Loggia ed è il risultato di due rifacimenti successivi di un originario castello, che si presume appartenuto alla famiglia Vagnone di Trofarello. Autore del primo rifacimento è Gaspare Graneri, ministro delle finanze della corte sabauda. Alla fine del '700 la proprietà di Villa Carpeneto passa al Conte Giuseppe Maria Gerbaix de Sonnaz, marito di Enrichetta Graneri. I figli, nel 1868, vendono la villa all'avvocato Enrico Marenco che nel 1869 la rivende all'ingegner Vitale Rosazza. Passata forse in mano ad altri proprietari, la Villa viene smembrata della maggior parte delle terre, finché nel 1939 viene venduta così come è oggi, dal pittore Alfredo Chicco, al Conte Theo Rossi di Montelera che la restaura, con grande impegno di pittori, stuccatori e giardinieri e la abita fino al 1959. Dopo la guerra i proprietari tornano ad abitare nella villa, riportandovi l'antico splendore e la mondanità. Dal 1959 la Villa, proprietà di una anonima società Svizzera, è disabitata e priva di arredo. Da alcuni anni è stata dichiarata Monumento Nazionale.