MIRAFIORI - Si è tenuto oggi, 12 dicembre 2024, l’incontro a Torino presso il Centro Style Stellantis l’incontro tra il responsabile Europa Jean-Philippe Imparato e i segretari generali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr. Imparato ha spiegato, come riportato da La Presse, che Mirafiori non chiuderà, anzi. C’è da parte di Stellantis un piano per il futuro dello stabilimento addirittura proiettato al 2032 e al 2033. A Mirafiori arriverà la 500 ibrida a novembre del 2025 e qui dovrebbe essere fatta la nuova generazione della 500.
Per il segretario generale Fim Ferdinando Uliano: «Il cambio di passo di Stellantis deve determinarsi con novità concrete su investimenti e nuove produzioni. Uliano ha espresso le preoccupazioni e le aspettative del sindacato in vista dell’incontro del 17 dicembre con il responsabile europeo di Stellantis. Le sue dichiarazioni si concentrano sul futuro industriale di Stellantis in Italia, denunciando una situazione di crisi produttiva e occupazionale che richiede interventi concreti e urgenti. Uliano ha poi sottolineato che il piano attuale di Stellantis è insufficiente per contrastare il crollo dei volumi produttivi, che rischia di portare l’azienda a non superare le 500.000 unità annue in Italia. Per garantire la sicurezza occupazionale e la saturazione degli impianti, è necessario raddoppiare la produzione, raggiungendo almeno 1 milione di veicoli».
Uliano ha ribadito la necessità di assegnare una nuova piattaforma produttiva all’Italia, come la piattaforma «small», attualmente utilizzata in altri Paesi europei. Questo sarebbe un passo essenziale per garantire il futuro degli impianti italiani. La recente decisione di Stellantis di investire ulteriormente in Spagna ha aumentato le preoccupazioni per il futuro degli stabilimenti italiani. «La produzione di Maserati è precipitata sotto le 10.000 unità annue, un dato drammatico rispetto al passato, quando superava le 50.000. Questo, insieme al rinvio del lancio della nuova Quattroporte, solleva interrogativi sul ruolo dell’Italia nello sviluppo del marchio. Anche il segmento dei veicoli commerciali, tradizionalmente un punto di forza, ha registrato una flessione. È fondamentale – ha detto il segretario FIM - chiarire il ruolo strategico dell’Italia e garantire la tenuta dell’indotto, incluse le attività connesse e i lavoratori».
Uliano ha anche chiesto garanzie sugli equilibri interni legati alla ricerca e progettazione in Italia e sottolineato come l’esaurimento degli ammortizzatori sociali in molti stabilimenti, mette a rischio molti lavoratori. Il leader Fim ha invitato Stellantis a utilizzare i profitti record del 2022 e 2023 per finanziare nuovi investimenti in Italia, garantendo il futuro dei lavoratori e degli impianti. «Dall’incontro ministeriale del 17 dicembre, ha concluso Uliano - la Fim-Cisl si aspetta un cambio di passo deciso da parte di Stellantis, con azioni tangibili su tutti i fronti critici. In conclusione, il sindacato richiede un impegno concreto da parte di Stellantis per tutelare il futuro industriale e occupazionale in tutte le realtà di stabilimento e del settore automobilistico in Italia».