MIRAFIORI - Tute blu e sindacati in protesta. In questi giorni, nemmeno una pioggia battente e fastidiosa, ha fermato la manifestazione di operai e sindacati Stellantis davanti alla Porta 5 della Fiat, a Mirafiori. C’è preoccupazione nei lavoratori torinesi per il futuro dell’azienda e i livelli occupazionali in città e non solo.
«Mirafiori sarà chiusa fino al 4 novembre, la produzione è più che dimezzata rispetto alle previsioni, i posti di lavoro che rischiano di sparire anche nell'indotto in Piemonte sono decine di migliaia» dichiarano Marco Grimaldi, vicepresidente di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, e Alice Ravinale e Valentina Cera, consigliere regionali AVS in Piemonte, che hanno partecipato oggi, venerdì 18 ottobre 2024, allo sciopero di Fiom, Uilm e Fim a Roma.
«Per questo oggi sciopero unitario, e noi siamo a Roma con operai e operaie metalmeccanici. Da Torino, che più di ogni altra città in Italia subisce i devastanti effetti sociali della deindustralizziazione, sono partiti 9 bus di lavoratori e lavoratrici che oggi manifestano per la loro dignità e per la nostra. La lenta fuga di Stellantis è in atto da più di un decennio, e non ha niente a che vedere con la transizione ecologica: sono precise scelte industriali di Tavares e degli Elkann, tutte volte al profitto e senza un briciolo della responsabilità sociale che le imprese in Italia dovrebbero avere, soprattutto quelle che hanno già beneficiato di miliardi di sostegni pubblici. Dentro le istituzioni e in piazza, per noi questa è ora la battaglia fondamentale» concludono Grimaldi, Ravinale e Cera (AVS).
«Preoccupa il destino dei lavoratori di Stellantis, il calo delle produzioni e la cassa integrazione a Mirafiori, le difficoltà delle aziende dell'indotto, a partire dalla crisi della Lear, e la generale mancanza di prospettive - spiega il consigliere regionale M5s Alberto Unia, che ha preso parte al corteo dei lavoratori del settore automotive a Torino organizzato dai sindacati Aqcfr, Fismic e Ugl e incontrato i manifestanti dello sciopero Cobas alla Porta 20 di corso Settembrini - Senza un rilancio degli stabilimenti di Mirafiori, e valide misure strutturali, il destino di Stellantis è segnato. Ed è segnato anche il destino del tessuto industriale torinese e piemontese. Auspichiamo che gli interessi di Stellantis non si spostino ulteriormente dalla produzione di auto ai servizi finanziari. Politica e istituzioni non possono più stare a guardare. Servono prese di posizione forti e misure di sostegno quali l'integrazione al reddito dei cassintegrati proposto dal Movimento 5 Stelle e portato avanti dalla Regione Piemonte».
In piazza con i metalmeccanici c'era anche Gianna Pentenero, consigliera regionale di opposizione ed esponente del PD: «Un'iniziativa che guarda anche al Piemonte e a tutto il comparto automotive! Come possono il governatore Cirio e l’assessora Chiorino parlare di rilancio e poi ridurre gli sgravi per il rinnovo del parco auto? Questa non è la strada giusta! Il Governo continua a dialogare con Stellantis, ma senza un vero piano industriale per l’Italia, cosa riserva per il futuro dell'auto? È il momento di un impegno concreto! Vogliamo che si apra un confronto serio con sindacati e aziende per garantire un futuro al nostro territorio, dove il 35% delle imprese italiane legate all’automotive danno lavoro a 70.000 persone. Obiettivi chiari: Sviluppare nuovi modelli; innovare con brevetti; formare e rinnovare il personale; trovare mercati alternativi. Solo così possiamo garantire un futuro a tutto il settore automotive!».