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MONCALIERI - Un pensionato su tre vive da solo e non percepisce un reddito mensile sufficiente ad affrontare le spese ordinarie. Oltre il 30% giudica scarso il servizio sanitario e uno su due non utilizza o non sa cosa sia lo Spid. Sono i dati salienti dell’indagine realizzata dai sindacati Uil-UilP, Cgil-Spi, Cisl-Fnp, con le associazioni Moncalieri per le persone e Moncalieri terza età, che ha coinvolto 759 persone ultrasessantenni del Comune di Moncalieri. I questionari, compilati da 350 uomini e 403 donne, presentano molti problemi relativi ai bisogni e alle aspettative dei pensionati.

Il 33,6% degli intervistati dichiara di essere l’unico componente della famiglia, tra questi il 65,4% è di sesso femminile. Il 56,1% vive invece in una famiglia composta da due persone, ma oltre il 50% può contare su un solo reddito in famiglia. Il 10% degli ultrasessantenni inoltre dichiara di non essere autosufficiente, tra questi uno su due percepisce un reddito compreso tra i 1.000 e i 2mila euro.

Per il 29% (212) dei pensionati il reddito mensile è insufficiente per le spese ordinarie. Le principali spese tagliate sono le utenze (135), le spese per la gestione della casa (126), gli alimenti (75), il vestiario (67), le spese per i trasporti (25) e il pagamento del mutuo (8). Per ben il 54,5% (396) il reddito percepito è insufficiente ad affrontare le spese straordinarie: vacanze (242), dentista (173), spese sanitarie (136), riparazione auto (86), grandi elettrodomestici (41). Per il 77% il reddito di 1.000 euro al mese, rapportato ai redditi della famiglie, è insufficiente. Percentuale che scende al 67% per chi percepisce tra i 1.000 e i 2mila euro. Il 93% inoltre sostiene di non aver ricevuto alcun contributo economico e il 20% ha chiesto prestiti da banche e famigliari per affrontare le spese.

Ben il 32% dei pensionati giudica il servizio sanitario scarso e oltre il 60% (450) indica tra i problemi le strutture sanitarie difficili da raggiungere. In 311 evidenziano il problema delle liste di attesa troppo lunghe e 332 sono stati costretti a rivolgersi ai privati per curarsi. Migliore invece appare il confronto con la sanità territoriale: il 68,4% giudica infatti buoni i rapporti con il medico di base.

Il rapporto con gli strumenti informatici risulta ancora problematico: il 37,8% (274) dichiara di non utilizzare smartphone, computer e tablet. Il 33,9% (258) non possiede un indirizzo email, percentuale che sale al 54,6% per i pensionati che non utilizzano o non conoscono lo Spid (Il 39,4% non lo usa e il 15,5% non sa cosa sia).

La casa rimane forse l’unico punto di riferimento per i pensionati che devono comunque convivere con le barriere architettoniche. Il 78,1% degli intervistati infatti dichiara di abitare in una casa di proprietà e l’85% la giudica adeguata alle proprie esigenze. Ma il 50,9% dichiara la presenza di barriere architettoniche nel luogo di residenza. Buoni i rapporti con i vicini giudicati cortesi dal 64,5% degli intervistati.