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MONCALIERI - Sta facendo molto discutere a Moncalieri l’incendio, che nei giorni scorsi, ha colpito il parco inclusivo in via Ada Negri a Moncalieri. Si tratta, dal punto di vista sociale, di un duro colpo per la collettività perché è uno spazio progettato per accogliere bambini con disabilità.  Sulla vicenda, è intervenuto anche il sindaco, Paolo Montagna. Il primo cittadino ha scritto sui social, come risposta ad una accorata lettera di una mamma, che attualmente non può portare il proprio figlio a giocare al parco. «Filippo non va in crociera, non va a cavallo, non va a sciare, non gioca a tennis, non gioca nemmeno a pallacanestro o a calcio, non va in piscina a nuotare, non ha la televisione a pagamento e se ha mal di denti se lo tiene – si legge nel suo post - Una cosa però Filippo la poteva fare: salire sui giochi del giardini pubblici e sognare di essere un astronauta, un automobilista o un marinaio. Poi sono arrivati i vandali e hanno tolto a Filippo anche la possibilità di sognare ».

«Carissimo Filippo, carissima Giada, quando abbiamo deciso di realizzare il giardino inclusivo di via Ada Negri, abbiamo pensato a voi – ha spiegato Paolo Montagna - A te, Filippo, perché i nuovi giochi potessero essere una occasione che prima non c’era. A te, Giada, per dire che i giardini pubblici devono essere una opportunità per tutti e per ciascuno. Per queste ragioni abbiamo voluto che a sceglierne il nome fossero i bambini, “Il Parco dei Mille Colori”. Perché fosse chiaro sin dall’inizio che quel giardino finalmente per tutti fosse un luogo di cui ognuno sentisse la responsabilità di prendersi cura. Anche io come voi, qualche giorno fa, ho visto il nostro giardino brutalizzato, il gioco di tutti e per tutti dato alle fiamme, la cenere rimasta sul tappeto. Vi confesso che ho provato tanta rabbia e me ne scuso perché non è un sentimento da emulare. Ma anche e soprattutto disagio, inquietudine, sconforto. Perché vedere un sogno ridotto in cenere fa male, molto male».

«Vi confesso anche che c’è un sentimento, che non ho provato. Non ho sentito resa, rassegnazione. Anzi, ho pensato da subito che per te Filippo, per te Giada, per tutti i bambini che hanno frequentato con rispetto il nostro giardino e per quanti vorranno farlo, dobbiamo impegnarci per riparare i danni. Certo, siamo già alla ricerca dei responsabili che dovranno rispondere di questo gesto inqualificabile. Ma penso e pensiamo che la migliore risposta che possiamo dare come comunità sia quella di riprenderci e in fretta il “sogno distrutto” – ha concluso il sindaco - Caro Filippo, cara Giada, vi assicuro il massimo impegno. E spero di potervi incontrare presto al parco, come avete e abbiamo il diritto di fare».