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MONCALIERI - Sono 19 le fattorie sociali del Torinese abilitate e iscritte nell’elenco regionale. La Regione Piemonte ha infatti pubblicato l’elenco delle aziende agricole autorizzate a svolgere funzioni di “agricoltura sociale” come definito dalla legge innovativa del 2015 che ha riconosciuto la funzione sociale dell’attività agricola.

Secondo questa legge, per agricoltura sociale si intendono diverse tipologie di attività esercitate dagli imprenditori agricoli. Attività finalizzate all’inserimento socio-lavorativo di lavoratori con disabilità e di lavoratori svantaggiati, di migranti e rifugiati e di minori in età lavorativa. Inoltre, all’agricoltura sociale è riconosciuta una funzione importante anche per i territori perché si occupa anche di servizi a favore delle comunità locali per promuovere l’inclusione sociale e lavorativa, la ricreazione e servizi utili per la vita quotidiana. Inoltre offre prestazioni e servizi che affiancano e supportano le terapie mediche, psicologiche e riabilitative finalizzate a migliorare le condizioni di salute e le funzioni sociali anche attraverso l'ausilio di animali allevati e la coltivazione delle piante. Ma le fattorie sociali si occupano anche di educazione ambientale e alimentare, salvaguardia della biodiversità, di conoscenza del territorio, dell’accoglienza e il soggiorno di bambini in età prescolare e di persone in difficoltà sociale, fisica e psichica.

«I servizi che offre una fattoria sociale sono a beneficio dei Comuni del territorio – precisa il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Se un’azienda agricola organizza centri estivi, questo è un servizio per le famiglie che hanno il problema di fare svolgere attività educative ai bambini nel periodo tra la fine della scuola e le ferie. Se una fattoria impegna gli anziani in attività di cura delle piante e degli animali, svolge un servizio per gli anziani del paese, dove, magari mancano luoghi di aggregazione. Inoltre, sono molti i casi in cui le nostre fattorie sociali svolgono attività per conto delle ASL con soggetti che vogliono uscire dalle dipendenze di gioco, alcol, droga, social media».

«Svolgere attività sociali in azienda agricola è una motivazione per molti ragazzi che vogliano intraprendere la strada della produzione primaria di cibo - commenta Claudia Roggero, apicoltrice, responsabile provinciale e regionale di Coldiretti Giovani Impresa - Quando lavoriamo a contatto con soggetti svantaggiati, bambini, anziani, donne migranti ci rendiamo conto che L'agricoltura può davvero contribuire al benessere sociale di una comunità».

Queste prima fattorie sociali riconosciute in provincia di Torino sono: Growup, Torino; La Cascina del Mulino, Villastellone; Arcudi di Perro Elisabetta, Pinasca; Luca Leggero, Villareggia; Il Palaset di Bonansea Luca, Bricherasio; Piccoli Frutti di Margiacchi Stefano, Angrogna; Agriflora di Zampollo Luca, Val della Torre; Cascina Serabial di Bricco Cinzia, Lusernetta; Giai Checco Daniela, Luserna San Giovanni; R.A.M. Radici a Moncalieri, Moncalieri; Fattoria Sociale Paideia, Baldissero; Bertotto Stefania, San Mauro Torinese; Settimomiglio, Settimo Torinese; Pancia e Cuore di Liffredo Valter, Monteu da Po; La Collinella, Chieri; Cascina dei Tigli di Dal Cerro Alessandra, Leinì; Fattoria Roggero, Rivoli; Azienda Agricola Delton Nadia, Druento; Azienda Agricola Raseri, Villardora. Molte altre hanno avviato le procedure per il riconoscimento e verranno aggiunte nei prossimi mesi.