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NICHELINO - Sta facendo molto discutere a Nichelino, e non solo in città, il caso di una bimba di dieci anni azzannata al polpaccio da un cane di piccola taglia mentre giocava al parco. Sulla vicenda, conclusa fortunatamente senza gravi conseguenze per la ragazzina, è intervenuto a stretto giro l’assessore Fiodor Verzola, che ha rilanciato la sua proposta di «Daspo cinofilo».

«Dopo il tragico episodio della bambina di 9 mesi uccisa dal pitbull di famiglia, oggi leggiamo di un altro incidente, questa volta avvenuto a Nichelino: una cagnolina di piccola taglia ha morso una bambina di 10 anni, mandando il proprietario a processo. Fortunatamente, in questo caso la bambina non ha riportato danni gravi e a lei va tutto l’affetto possibile e l’augurio di una pronta guarigione. Ma la questione di fondo resta la stessa: la pericolosità non dipende dalla razza, ma dalla consapevolezza di chi detiene il cane – spiega l’assessore Verzola - È chiaro che un cane con potenzialità elevate può causare danni molto più gravi rispetto a uno di piccola taglia, ma il punto centrale è che la gestione di ogni cane deve avvenire con responsabilità, conoscenza e consapevolezza. Per questo, la mia proposta del Daspo cinofilo prevede che a monte di ogni adozione debbano essere obbligatori corsi di formazione pre-adozione. Non basta adottare un cane e sperare che tutto vada bene: serve preparazione, serve conoscere l’animale che si sta scegliendo di accogliere nella propria vita».

Oggi il numero di incidenti causati da cani, evidenzia Fiodor Verzola, è in costante aumento e continuerà a crescere finché non verranno introdotte misure concrete per garantire che solo persone realmente idonee possano gestire determinati cani: «Lo dico senza mezzi termini: avere un cane non è un diritto a prescindere! Non servono liste di razze pericolose. Non serve demonizzare alcune tipologie di cani. Serve consapevolezza. Serve prevenzione. Serve responsabilità. La sicurezza passa prima di tutto dalla conoscenza. E finché questo non diventerà un principio cardine della gestione cinofila in Italia, continueremo a piangere vittime e a chiederci “cosa si sarebbe potuto fare”. Consapevolezza, prima di tutto».