NICHELINO - Un click per trasformare la chiesa antica della Santissima Trinità di Nichelino nel più votato tra «I luoghi del cuore», il programma nazionale per le location italiane da non dimenticare promosso dal Fai in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Il censimento permette di candidare e votare i luoghi da non dimenticare, il bando successivo mette a disposizione dei luoghi che hanno ottenuto almeno 2500 preferenze una serie di contributi economici per progetti di restauro o valorizzazione da realizzare.
«Nichelino Comunità» ha candidato la chiesa parrocchiale della Santissima Trinità. Nel 2025 ricorre proprio il 250° anniversario della consacrazione dell’edificio di culto, avvenuta il 21 maggio 1775 per mano dell'arcivescovo Francesco Lucerna Rorengo di Rorà. All’epoca Nichelino aveva meno di 500 abitanti (oggi sono quasi 50.000). Per un paese così piccolo la costruzione della nuova chiesa rappresentò un’enorme impresa. L’antica Borgata Palazzo era uno dei due nuclei principali che formavano il Comune, divenuto autonomo da Moncalieri nel 1694. Al posto dell’attuale chiesa barocca c’era una cappella dedicata ai santi Rocco e Matteo, copatroni di Nichelino. La parrocchia era stata istituita nel 1730: il primo parroco don Giuseppe Antonio Macario già lamentava l’inadeguatezza dell’edificio e il precario stato di conservazione. Nel 1739 arrivò l’autorizzazione a costruire una nuova chiesa al posto di quella esistente, ma la progettazione e l’esecuzione dei lavori durarono più di trent’anni. L’edificio fu dunque il primo edificio costruito dalla «comunità del Nichelino».
Un primo progetto venne affidato all’architetto Bernardo Vittone, ma la realizzazione dell’opera venne giudicata troppo costosa. Successivamente si optò per il progetto redatto da Giovanni Tommaso Prunotto, l’architetto che alla morte di Filippo Juvarra subentrò nella realizzazione del complesso della Palazzina di Caccia. Gli affreschi alle volte e le decorazioni alle pareti sono del secolo successivo, mentre sono coeve alla chiesa tre pregevoli opere di Felice Cervetti, recentemente restaurate. Il grande ovale dietro all’altare maggiore raffigura i santi patroni San Matteo e San Rocco con uno scorcio dell’antica Borgata Palazzo. Nella pala dell’altare di destra compaiono invece S. Carlo Borromeo e S. Filippo Neri davanti alla scena della crocefissione: il quadro fa riferimento all’ incontro che avvenne tra i due nei presi di Roma, in occasione del pellegrinaggio alle Sette Chiese. La pala dell’altare di sinistra raffigura la Madonna del Rosario con San Giuseppe e San Francesco d’Assisi. Felice Cervetti (1718 - 1779) fu pittore prolifico del barocco piemontese, realizzò parecchie opere per le chiese ed è noto soprattutto per alcuni quadri all’interno del Santuario della Consolata a Torino. I tre grandi dipinti nella chiesa della Santissima Trinità a Nichelino appartengono all’ultimo periodo di attività. Per partecipare al «censimento» bisogna navigare su internet e andare sul sito del «Fai - I luoghi del cuore», cercare «Nichelino – chiesa antica» e votare seguendo la semplice procedura. (Foto di Ezio Sarà tratta dal sito I Luoghi del cuore)