NICHELINO - Francamente, la cantautrice di Nichelino protagonista dell’ultima edizione di X Factor, ha sollevato un polverone mediatico nelle ultime ore dopo che ha affidato una sua riflessione ai social in merito all'inno italiano. Secondo la cantautrice, infatti, il testo dell'inno di Mameli sarebbe poco inclusivo. Ecco che cosa ha detto la giovane di Nichelino che ha giustamente argomentato la sua posizione, scatenando comunque reazioni sdegnate in ogni dove. Politica compresa.
«Mi è stato proposto di cantare l'inno d'Italia prima di una manifestazione sportiva che nel suo essere campione di inclusività comincia con "fratelli d'Italia". La prima cosa a cui ho pensato è: bene accetto ma cambio il testo per renderlo più inclusivo. Ho scoperto che però questo sarebbe stato vilipendio alla bandiera così mi sono detta che forse non era il caso. Si sono quindi aperte due opzioni: la prima era, semplicemente, quella di rinunciare. La seconda, che è la decisione che ho preso, era invece l'opportunità di prendere uno spazio. L'opportunità di cantare l'inno che non ha un linguaggio inclusivo ma farlo da donna queer, vestendo determinati colori, per dare un messaggio molto chiaro. Le persone queer esistono; le persone transessuali esistono; le persone non binarie esistono. Tutte queste persone non sono cittadini e cittadine di serie B ma hanno pari doveri e soprattutto diritti di ogni italiano e italiana. Le persone nere esistono all'interno della comunità italiana e anche loro non sono cittadini di serie B. Tante sono le persone stanche di un'Italia razzista, di un'Italia omofoba, di un'Italia che si riconosce ormai in un tricolore anacronistico.
Quando viene scritto l'inno di Mameli si pensa infatti ad unificare diversi stati che componevano l'Italia sotto un'unica bandiera: bene questa bandiera già ce l'abbiamo da tantissimo tempo e penso che ora l'obiettivo debba essere quello di unificarsi sotto una bandiera di pace, sotto una bandiera di inclusività. Quindi oggi andrò e prenderò quello che anche un nostro spazio perché sebbene rappresentati e rappresentate sempre di meno, esistiamo e siamo italiane anche noi».