NICHELINO - Sta facendo molto discutere, soprattutto politicamente, il caso di una lavoratrice che dal primo maggio sarà lasciata a casa. La donna operava per un’azienda farmaceutica di Nichelino in staff leasing, ossia con un contratto di somministrazione del lavoro. Per i sindacati alla base dell’interruzione del rapporto lavorativo ci sarebbe l’elezione della lavoratrice a Rsu nell'ottobre 2023.
Della vicenda se ne è occupata anche la consigliera regionale, Valentina Cera di Avs: «Oggi è arrivata la terribile notizia del suo licenziamento, con l’ombra di essersi macchiata dell’unica “colpa” inaccettabile per i suoi datori: essersi battuta per i diritti di lavoratrici e lavoratori. Irricevibile, gravissimo e irresponsabile il licenziamento che l'azienda ha notificato, con decorrenza dal 1 Maggio (proprio il giorno della Festa dei lavoratori), a questa ragazza, in quanto probabilmente “rea” di aver osato candidarsi alle elezioni per la rappresentanza sindacale ed essere stata votata ed eletta dai colleghi e colleghe. Un simile atteggiamento che puzza di ritorsione, rischia di minare dalle fondamenta i principi costituzionali di rappresentanza sindacale e crea un precedente che non può passare sotto silenzio».
«Non solo i lavoratori in somministrazione devono vergognosamente pagare il quotidiano prezzo della mancanza di stabilizzazione e della disparità di trattamento rispetto ai loro colleghi stabilizzati. Non solo essi devono pagare il prezzo dell’evidente abuso di questa forma contrattuale che le aziende spesso attuano senza reali necessità di lavoratori temporanei interinali, ma solo per incrementare gli utili sulla pelle di lavoratrici e lavoratori – aggiunge Valentina Cera - Oggi l'azienda dice loro che oltre a tutto ciò, non possono godere di un chiaro diritto costituzionale come quello della rappresentanza sindacale, pena l’interruzione del proprio rapporto di lavoro. Tutto questo è davvero inaccettabile, come consigliera regionale e comunale di Nichelino, ma innanzitutto come donna e lavoratrice sono accanto a questa lavoratrice e alla sua lotta per la dignità. La sua lotta è la nostra e non ci fermeremo».