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NICHELINO - Sindaco, guinta e assessore nel mirino degli haters per il gigantesco murales, inaugurato ad inizio aprile in via San Francesco d’Assisi. L’opera, che abbellisce la città, ha scatenato tuttavia sui social una serie di commenti e critiche, anche molto pesanti, nei confronti dell’amministrazione.

Sulla vicenda è intervenuto lo stesso assessore nichelinese, Fiodor Verzola, rispondendo ai «leoni da tastiera»: «Ho postato alcune dei commenti che mi sono stati rivolti sui social. Sempre le solite poche persone, rumorose e sempre uguali a se stesse. Altri non li riporto per la gravità e la maleducazione, e per le minacce ricevute valuterò se varrà la pena tutelarmi nelle sedi opportune. Ma ciò che voglio ribadire con forza è che si può essere d’accordo o meno con un progetto, ma nel 2025 è intollerabile scadere nel dileggio, nelle minacce, nell’insulto. Spesso si tratta di profili che fanno della loro unica attività quella di sporcare ciò che di bello viene fatto. Profili mossi da una predisposizione personale e sociale alla distruzione, mai alla costruzione. Sempre con le solite domande, sempre le stesse, a cui peraltro abbiamo già risposto moltissime volte. E allora mi fermo a riflettere, e invito tutte e tutti a farlo. Perché i social stanno diventando spesso terreno di conquista per chi li usa come sfogo delle proprie frustrazioni. Non è un fenomeno da condannare a prescindere, è il sintomo di una società che ha messo ai margini tante persone, che non si sentono più rappresentate, che non si sentono più protagoniste nei processi decisionali. Questo è un tema che va affrontato, non ignorato».

«E’ giusto anche chiarire per l’ennesima volta che il progetto dei murales è un progetto di politiche giovanili. Non toglie risorse ad altri capitoli, ad altri centri di responsabilità istituzionale di cui, peraltro, non mi occupo. Quindi dire ancora che “ci sono le buche, c’è da tagliare l’erba” è solo una bugia comoda per screditarlo – conclude Verzola - Io sono sempre disponibile al confronto. Rispondo sempre a tutti, porto rispetto istituzionale anche quando non mi viene ricambiato. Ma a un certo punto credo occorra dire basta. E lo dico restando fedele alla mia visione e cercando di trovare risposte anche per chi non è d’accordo con me. Anche per chi non vede un valore in questo progetto. Giro la città a piedi, in bici. Potete trovarmi ovunque. Fermatemi, se non siete convinti di qualcosa. Sarò felice di parlarne, anche da posizioni contrastanti. Ma fermatevi anche a pensare a quanto questa azione di sfogo personale e sociale possa davvero migliorare le vostre vite. E quanto invece potrebbe migliorarle l’impegno, la costruzione positiva di percorsi che, anche partendo da posizioni critiche, possano migliorare la città in cui vivete. La città in cui viviamo. La meravigliosa comunità nichelinese di cui tutte e tutti facciamo parte».