NICHELINO - Giovedì 3 aprile, con l'ok della commissione per la toponomastica della città, il Comune di Nichelino ha intitolato la sala consiliare di piazza Camandona a Domenica Saracco: donna straordinaria e un simbolo di libertà.
Il sindaco, Giampiero Tolardo, dichiara: «La sala consiliare di piazza Camandona è stata intitolata a Domenica Saracco detta "Gina". Partigiana, insegnante e prima donna assessora nella storia della città, Gina ha dedicato la sua vita alla libertà. Originaria di San Secondo, ha lasciato un segno indelebile a Nichelino, dove ha formato generazioni di studenti e amministrato con passione e dedizione dal 1970 al 1975. Intitolarle la Sala Consiliare significa onorare i suoi valori, il suo impegno per la democrazia e il suo esempio di determinazione e coraggio. che questa intitolazione significa onorare i suoi valori, il suo impegno per la democrazia e il suo esempio di determinazione e coraggio». Durante la cerimonia sono intervenuti Andre Geymet, vicepresidente Anpi Torre Pellice, e uno degli ultimi partigiani in vita, Giulio Giordano, amico di Gina dalle scuole superiori.
Nata a San Secondo, Gina ha ricordato la sua attività di partigiana nel suo personale memoriale: «Nei primi mesi del 44 cominciai a conoscere i partigiani, ad avere timore per loro quando i tedeschi prima e i fascisti poi, iniziarono i rastrellamenti e le rappresaglie. Fui avvicinata da amiche perché aiutassi Erminio Comba e la sua banda che avevano bisogno di un collegamento fra la pianura e Prarostino per portare ordini, distribuire il nostro giornale ‘il Pioniere’, tenere contatti con le famiglie dei caduti, spostare armi velocemente quando erano necessarie azioni di disturbo improvvise, requisire grano e vitelli in pianura a Vigone e Cercenasco e trasportarli a Prarostino dove le bande venivano a ritirare quello di cui avevano bisogno. Tutto questo doveva essere fatto da qualcuno insospettabile ed io corrispondevo a questo ruolo, senza figure maschili in famiglia (ero orfana di padre) frequentavo l’ultimo anno delle magistrali a Pinerolo, dunque potevo muovermi senza destare sospetti. Pochissimi erano a conoscenza del mio ruolo anche tra i partigiani di San Secondo e Prarostino». Fu soggetta a numerose perquisizioni e controlli, ma non si perse mai d’animo, infatti, dopo la Liberazione, continuò a lavorare in politica nel Partito d’Azione e successivamente nel Partito Socialista Italiano. Gina fu maestra elementare a Barge e a Nichelino. Giovanna Picco, una sua ex allieva, ricorda la sua pacatezza e la sua gentilezza, a tal punto da non mettere mai in castigo un alunno, in un tempo in cui le punizioni corporali erano all’ordine del giorno. Inoltre, esortò sempre le ragazze a studiare, una prerogativa che in passato era esclusiva degli uomini. Un'altra sua alunna, Liliana Colombano, ricorda Gina come una donna elegante, un’icona di stile, nonostante le maestre all’epoca fossero solite portare semplici grembiuli. Libertà, partecipazione e patria nel suo significato più alto: questi sono alcuni dei grandi insegnamenti che Domenica Saracco riuscì a trasmettere alle sue allieve.
La grinta e la determinazione di Gina la portarono a diventare la prima donna assessore all’assistenza nelle liste del Partito Socialista nella giunta Marchiaro dal 5 settembre 1970 al 9 luglio 1975. Queste le prime parole di Gina nella seduta d’insediamento: «Noi socialisti vogliamo amministrare con i cittadini, partendo dai loro problemi, dalle loro aspirazioni e dalle loro rivendicazioni per trovare ad ogni necessità soluzioni possibili assieme ai cittadini stessi. Questo d’altronde non è che quello che le forze popolari protagoniste della resistenza intendevano per amministrazione democratica e che per tanti anni hanno atteso invano». Raggiunto il pensionamento, Gina tornò a San Secondo. Divenuta vedova del primo marito, Aldo Lanteri, si legò ad Archimede Modonese, partigiano e commissario di guerra della Brigata Germanasca di Giustizia e Libertà. Nel 2005 rimase di nuovo vedova e si spense nel marzo 2020 a Luserna San Giovanni. La sala consiliare, con questo omaggio, continuerà a far risuonare il nome di questa grande donna: Gina, un esempio di umiltà e di virtù per tutti i cittadini. (foto tratte dalla pagina Facebook del sindaco di Nichelino)