TORINO SUD - Regione Piemonte e Politecnico di Torino hanno deciso di avviare le azioni, che si concretizzeranno nelle prossime settimane, previste dall’accordo di collaborazione per lo sviluppo del Piano di edilizia sanitaria. Nel corso della presentazione, avvenuta nel Grattacielo Piemonte, il presidente Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Federico Riboldi hanno evidenziato che “le aziende sanitarie saranno supportate nello sviluppo dei progetti di edilizia ospedaliera di elevata complessità, rafforzando così l’impegno per la realizzazione di un piano da oltre 4,5 miliardi di euro”. La prima azione sarà l’avvio, prima dell’estate, di un corso di alta formazione executive in Ingegneria per la Sanità riservato ai tecnici di Asl e Regione: una vera e propria “Academy” per erogare formazione continua al personale tecnico e attrarre giovani professionalità che dovranno negli anni a venire inserirsi nei percorsi che il piano edilizio creerà per la sua realizzazione.
“Accanto all’Academy - ha aggiunto il rettore Stefano Paolo Corgnati - creeremo una task force dedicata all’edilizia sanitaria, con l’obiettivo principale di seguire la manutenzione programmata del patrimonio esistente e di affiancare la Regione e le Asl nello sviluppo di nuove strutture”. La collaborazione si svilupperà anche sull’efficientamento energetico degli ospedali, in modo da intervenire sul patrimonio edilizio diffuso ed elaborare linee guida per la costruzione di nuovi edifici permettendo così alle Aziende sanitarie di sfruttare in pieno le opportunità finanziarie oggi disponibili. L’intervento del Politecnico verterà anche sull’architettura dei nuovi edifici e di quelli oggetto di trasformazione e il il rapporto con il paesaggio urbano, sulle analisi di vulnerabilità degli elementi strutturali, sulla valutazione del costo degli interventi, sulla gestione operativa delle fasi di progetto.
Il programma di edilizia sanitaria porterà alla realizzazione di 11 nuovi ospedali (compreso quello dell'Asl To5 per la zona di Torino sud), 4 rigenerazioni o ampliamenti, 91 case di comunità, 30 ospedali di comunità e oltre a 43 centrali operative territoriali. “Il più grande investimento di edilizia sanitaria dal dopoguerra ad oggi - ha ricordato Riboldi - e che permetterà un vero e duraturo rilancio della sanità pubblica piemontese”.