ORBASSANO - Parte il progetto Cefalee, attività all'avanguardia di simulazione medica avanzata. E' nato dalla sinergia tra il corso di laurea in Medicine and Surgery e l’Azienda ospedaliera universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano. L'iniziativa si avvarrà di «pazienti simulati», attori appositamente formati a simulare gli aspetti clinici, comunicativi e psicologici di una malattia in modo realistico e potrà contare sulla tecnologia sofisticata della camera immersiva del Centro di Simulazione del polo didattico universitario dell’ospedale San Luigi Gonzaga.
Ha come obiettivo principale la formazione del personale sanitario, e degli studenti, sulle cefalee. Per ridurre l’accesso in pronto soccorso dei pazienti con cefalea e gestire sul territorio la maggior parte dei casi, diminuendo i tempi di attesa per i pazienti e i costi per la sanità pubblica, è importante che medici e studenti in medicina e infermieristica imparino a conoscere meglio un sintomo che risulta essere il più diffuso in ambito medico.
La cefalea è un fenomeno che riguarda circa il 50% della popolazione mondiale, ne soffre il 25% degli italiani, in particolare la popolazione femminile e il 70% delle persone la sperimenta almeno una volta nella vita, mentre circa il 5% soffre di una forma cronica. Per quanto riguarda l’aspetto economico, uno studio italiano ha calcolato costi diretti annuali pro capite di 1482 euro, cinque volte maggiori nella forma cronica rispetto a quella episodica. Da una analisi condotta in collaborazione con il centro di Epidemiologia dell’Asl To3 si è visto come in Piemonte la cefalea è uno dei primi motivi di accesso in pronto soccorso: il numero di richieste in emergenza per cefalea è di circa 5000 casi all’anno su tutto il territorio piemontese, ma solo per il 6% di questi risulta necessario un ricovero ospedaliero. Il restante 94% è costituito da casi che potrebbero evitare l’accesso in pronto soccorso, alleggerendo gli ospedali e trovando una risposta più efficace e opportuna in altre sedi del Ssn.
Il corso insegna come trattare il sintomo cefalea in tutti i servizi a cui il paziente si può rivolgere e di cui può aver bisogno: il pronto soccorso, l’ambulatorio del medico di medicina generale, l’ambulatorio specialistico, la sala operatoria. In ciascuno di questi ambienti, i partecipanti dovranno valutare la gravità del sintomo presentato da un paziente simulato, un attore, appositamente formato, che simula gli aspetti clinici, comunicativi e psicologici della malattia in modo realistico per facilitare l’apprendimento delle corrette strategie di intervento, migliorando l’interazione dei partecipanti con l’ambiente scenario rappresentato in ogni situazione. Nella camera immersiva, ultima tappa del percorso formativo, il corso diventa un game: sulle pareti vengono proiettate tre caselle interattive. A seconda di quella scelta, il corsista inizia a trattare un paziente più o meno grave, stimolato dalle opzioni possibili che compaiono sulle pareti della stanza. Fra queste, video o audio interviste ai «pazienti simulati» aiutano nell’anamnesi e immagini diagnostiche (tac, encefalogramma e liquor), anche queste proiettate, conducono i corsisti a prendere decisioni e arrivare a una diagnosi. Al termine del percorso si ottiene un punteggio. Se questo non è sufficiente si ripete il percorso, con l’ovvio vantaggio di poter tentare soluzioni senza mettere a rischio l’esito delle cure su un paziente vero.
«Con questo progetto - sottolinea Davide Minniti, direttore generale Aou San Luigi Gonzaga - si consolida ulteriormente la collaborazione fra università e ospedale, grazie a un percorso formativo di altissima qualità a disposizione non solo degli studenti ma anche dell’aggiornamento professionale continuo dei clinici del San Luigi Gonzaga. Sì tratta di una concreta occasione di arricchimento professionale che fa crescere l’orgoglio e il senso di appartenenza a questa Azienda sanitaria». La camera immersiva è un ambiente di simulazione avanzata, in grado di trasformare lo spazio in un’altra realtà, reale o immaginaria, con cui si può interagire grazie a speciali proiettori laser che trasformano le sue pareti in schermi touch interattivi. La camera immersiva del polo didattico universitario del San Luigi Gonzaga di Orbassano può ricreare scenari molto vari e diversi fra loro perché è dotata di tecnologie come Rumble Floor per generare vibrazioni nel pavimento, erogatori di oltre 400 odori diversi e di fumi, simulatori di eventi atmosferici come il vento, e un raffinato sistema sonoro che permette di riprodurre rumori ambientali.