Dare voce al dolore vulvare: una mostra-progetto al San Luigi Gonzaga, nel corridoio verso il Terzo padiglione racconta la vulvodinia e il disagio delle pazienti che ne sono colpite. Dal 6 marzo al 15 aprile 2025.
Una patologia femminile misconosciuta, spesso non diagnosticata, con importanti conseguenze negative sulla qualità della vita e la salute delle donne: si tratta di una condizione cronica caratterizzata da sintomi specifici: dolore vulvare, bruciore e difficoltà nei rapporti sessuali. Non si tratta di un disturbo raro, ne soffre il 15% donne italiane, ma solo il 60% delle pazienti trova risposta al problema. Il suo esordio si manifesta più frequentemente in età compresa tra i 30 e i 35 anni, in conseguenza di un parto, oppure durante la menopausa, in seguito alle trasformazioni provocate dall’abbassamento fisiologico del livello di estrogeni.
La mostra «Il dolore vulvare. Arte. Scienza. Resistenza», si colloca all'interno di un progetto più ampio, Dare voce al dolore vulvare, iniziato nel 2023 e finanziato dalla Fondazione Crt per il 2024-25.
La mostra esplora i risultati della ricerca antropologica "La Stoffa del Dolore", condotta da Federica Manfredi, antropologa medica dell'Università degli Studi di Torino, con la supervisione scientifica della professoressa Raffaella Ferrero Camoletto del Dipartimento di Culture Politiche Società dell'Università di Torino. Il progetto coinvolge un team multidisciplinare di esperti in socio-antropologia, medicina e salute pubblica.