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RIVALTA - Sta facendo molto discutere la pesante squalifica, di 5 mesi, inflitta dal giudice sportivo della Lega Nazionale Dilettanti di calcio, comitato regionale Piemonte-Valle d'Aosta, all'allenatore della squadra under 16 del Tetti Francesi Rivalta. Il mister, espulso nel corso della gara Tetti Francesi-Morevilla del terzo torneo «Happy Easter» lo scorso 21 aprile, dovrà stare ai box fino al prossimo 19 settembre 2025.

Sulla vicenda però è proprio l’esperto tecnico, Daniele Gilberti, ad intervenire per una serie di chiarimenti doverosi, dopo essere stato bollato nel comunicato del giudice sportivo come autore di «frasi irriguardose, di contenuto denigratorio e di fatto inneggianti alla violenza sugli arbitri ». La società rivaltese, intanto, si è schierata dalla parte del suo allenatore e farà ricorso. «Sono 35 anni che alleno. Ho guidato anche squadre nei professionisti, ma per la prima volta ho pensato di smettere – spiega il mister – Venire bollato come “mangia arbitri” è una macchia pesante per me. Non lo posso accettare, come non è più accettabile il comportamento e il potere senza limiti che viene concesso a certi direttori di gara. Ormai, quello che scrivono è “vangelo” e magari il giudice calca pure la mano. Anche quanto successo al torneo di Pasqua è frutto del comportamento presuntuoso e arrogante dell’arbitro. Non ho contestato, e mai l’ho fatto in carriera, la sua direzione di gara, ma il suo modo di fare. Ne sono testimoni anche i dirigenti della società organizzatrice della manifestazione».

Il mister ricostruisce cosa accaduto: «L’arbitro, giustamente o meno, non spetta a me dirlo, ha espulso il mio dirigente che aveva detto: “Adesso basta, fischiane una”. A quel punto mi sono avvicinato al direttore di gara, vis-a-vis come si legge nel comunicato ma con le mani dietro alla schiena, e gli ho chiesto se era venuto a fare il protagonista ad una partita di giovanissimi e se si sentiva realizzato. Mi ha buttato fuori e io sono uscito dal campo senza fare un commento. A fine della partita l’ho raggiunto e gli ho detto queste parole: ”E’ per colpa di questi atteggiamenti da arrogante e presuntuoso che siamo costretti ogni fine settimana a leggere di episodi di violenza contro gli arbitri, che poi portano all’abbandono dei giovani, che non vogliono più arbitrare” ». La maxi squalifica ha colto di sorpresa Gilberti: «Non è corretto. Non ho insultato gravemente nessuno. Né inneggiato alla violenza. Ci mancherebbe. Mi sono permesso di dire quella frase perché di fronte avevo una persona di oltre 30 anni. Non l’avrei fatto, se l’arbitro fosse stato un giovane direttore di gara, magari un ragazzo inesperto alle prime armi. Anzi, come sempre, avrei cercato di aiutarlo. E’ assurdo questo sistema dove gli arbitri hanno sempre ragione e qualsiasi cosa scrivano nel referto è legge, senza che sia verificata. E poi tocca a noi discolparci di cose non fatte o dette. Loro non sbagliano mai. E’ un potere eccessivo. Non va bene. Contesto proprio quello».