Il ruolo di uno psicoterapeuta viene spesso confuso con quello dello psicologo: in realtà le due mansioni sono differenti. È quello di cui abbiamo parlato con la Dott.ssa Silvia Parisi, psicoterapeuta Torino

Chi è lo psicoterapeuta?

Si tratta di un medico o di uno psicologo che, dopo aver conseguito la laurea, ha frequentato una scuola in psicoterapia della durata di quattro anni. È iscritto all’albo degli psicologi, ma il suo lavoro non è quello di uno psicologo. Gli psicologi, infatti, garantiscono una diagnosi e una consulenza di sostegno; gli psicoterapeuti, invece, lavorano sulla patologia e intervengono sui sintomi utilizzando gli strumenti con cui hanno acquisito familiarità nel corso della specializzazione in psicoterapia. In ogni genere di psicoterapia, fra il paziente e lo psicoterapeuta si innesca un rapporto che deve assicurare dei benefici al primo.

Come si concretizza la psicoterapia?

Essa è finalizzata alla promozione di una migliore conoscenza di sé e del cambiamento: ciò avviene per mezzo dell’ascolto e della parola. Ovviamente il terapeuta deve rispettare il segreto professionale, e soprattutto non può permettersi di esprimere giudizi sul paziente. Le tecniche che adopera devono garantire prospettive nuove rispetto ai problemi che il paziente comunica. È normale che tante persone abbiano dubbi a proposito della reale opportunità di rivolgersi a un professionista della psicoterapia, ma è bene chiarire che parlare con gli amici è diverso che farlo con un esperto.

Per quale motivo?

Il fatto è che nel momento in cui ci si relaziona con degli amici vengono a concretizzarsi gli schemi disfunzionali che, in realtà, sono alla base della richiesta di aiuto. Questo non vuol dire che non ci siano benefici nel dialogare con una persona cara, ma solo che nel farlo si corre il rischio di ripetere gli errori di sempre. Così, si finisce per rimanere sulle proprie posizioni, senza alcun cambiamento o miglioramento. Nel corso di una relazione terapeutica, invece, si trae beneficio dagli strumenti che lo psicoterapeuta usa e mette a disposizione al fine di favorire il cambiamento. Per di più, quello di un professionista è un ascolto imparziale, visto che non è condizionato da sentimenti, a differenza di quello che invece succede in una relazione di amicizia.

Ma perché si dovrebbe chiedere aiuto a uno psicoterapeuta?

Spesso quando ci si pone questa domanda si presta fede alla convinzione che in realtà non si ha bisogno di un aiuto esterno e si potrebbe essere in grado di farcela da soli a risolvere i propri problemi. Invece, il punto di partenza per una soluzione consiste proprio nel saper ammettere che si ha la necessità di un supporto. Questo non vuol dire essere deboli, ma solo essere umani. Il terapeuta, nel corso del primo incontro conoscitivo, spiega al paziente quali saranno le modalità del percorso, oltre ovviamente ai costi. Lo psicoterapeuta – è bene chiarirlo – non è un medico, ed è per questo motivo che non ha la facoltà di suggerire delle terapie di tipo farmacologico.

Niente farmaci, quindi?

Esatto: solo un medico specializzato in psichiatria, cioè uno psichiatra, è legittimato a prescrivere dei farmaci. Quello su cui si basa la psicoterapia, invece, è la parola: tutto dipende dall’ascolto e dal dialogo, per una relazione costante fra il terapeuta e il paziente. In genere le sedute durano tre quarti d’ora o un’ora. Quella che si deve creare è una vera e propria alleanza di tipo terapeutico, che vede la collaborazione del terapeuta e del paziente. Alla psicoterapia si può affidare chiunque: un singolo o una famiglia intera, ma anche una coppia che pensa di essere in crisi o perfino un’azienda. D’altra parte, le ragioni per cui lo si può fare sono infinite, anche se lo scopo ultimo è quello di stare meglio con sé stessi.

La dottoressa Silvia Parisi

In psicoterapia, la dottoressa Silvia Parisi si avvale di un approccio di tipo cognitivista, che può comunque essere integrato con vari modelli di psicoterapia in base alle caratteristiche e ai problemi del paziente. A seconda dei casi, quindi, si può fare ricorso alla schema therapy, alla mindfulness, alla psicoterapia breve, e così via. Fra i problemi che possono essere oggetto di trattamento ci sono lo stress, le fobie, i disturbi sessuali e la bulimia.