Con i suoi 800 anni di storia Villafranca Piemonte vanta un ricchissimo patrimonio artistico e culturale, composto da cappelle, chiese, torri, fortificazioni ed insediamenti di architettura industriale. La valorizzazione del patrimonio e dei territori è tra gli obiettivi del progetto Wi-Fi Italia del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che punta a portare la connessione veloce e gratuita in tutte le piazze d’Italia, siano esse nelle grandi città come nei piccoli paesi.

Il progetto viene attuato da Infratel Italia in collaborazione con i Comuni: gli enti locali consentono l’allaccio alla propria rete elettrica e Infratel Italia fornisce i dispositivi tecnologici (hotspot). I cittadini possono collegarsi a internet e navigare gratuitamente con connessione veloce scaricando una app gratuita sul proprio  cellulare.

Sono già 4.674 tra Comuni e ospedali gli enti che hanno aderito. Tra questi Villafranca Piemonte, che ha collocato sul territorio ben 13 hotspot: in Valzania 5a, via Brigata Taurinense 1 (due hotspot), via San Sebastiano 28, piazza Camillo Benso Conte di Cavour 1, via Fratelli Carando 11, via Piave 2A, via Roma 33, via San Bernardino 22 e 25, via Navaroli 48 e 461, via Campra 1C. “Abbiamo aderito al progetto Wifi Italia come uno degli step necessari per partecipare al processo di digitalizzazione del Paese” dichiara Agostino Bottano, Sindaco di Villafranca. Villafranca Piemonte sorge sulla riva sinistra del fiume Po, nei pressi della sua confluenza con il torrente Pellice, ai margini della pianura che digrada dal Pinerolese.

Le sue origini - prosegue il Sindaco Bottano - vanno ricercate in due nuclei primitivi di popolazioni che in questa zona si stanziarono attorno al 1000: detti Soave, che si ricollega ai bassi tempi dell’Impero Romano, e Musinasco, che risale invece agli antichi liguri che raggiunsero in Piemonte la linea del Po. Il primo nucleo, il Borgo Soave, è ricordato nei documenti storici solo dal 1037, quando Landolfo, Vescovo di Torino, fonda l’Abbazia di Santa Maria nella confinante Cavour. L’accenno al Borgo Soave fa pensare ad una località di discrete dimensioni, fornita di ben quattro chiese: la pievania e tre chiese minori o ‘titulos’.

L’altro nucleo che ha dato origine a Villafranca è Musinasco, che appare nei documenti scritti solo nel 1001, ma che è invece una località antichissima, come conferma la terminazione del nome: -asco riguarda una località ligure preromana, anche se con una sovrapposizione celtica. Come territorio, il borgo di Musinasco  comprendeva la zona tra il fiume Po e il torrente Pellice, fino alla loro confluenza (quindi le attuali frazioni di Madonna degli Orti, Mottura e Bussi)”.

Il progetto sta crescendo rapidamente come si può facilmente vedere dai dati che settimanalmente vengono aggiornati sul sito di WiFi Italia. Ad oggi sono 12.573 gli hotspot installati e 532.222 gli utenti che hanno scaricato la app. Le adesioni aumentano ogni giorno, anche perché per entrare a far parte della rete i passaggi burocratici sono pochissimi: basta registrare il proprio Comune sul sito di WiFi Italia nella sezione “come aderire” e seguire le istruzioni.